A 30 km da Roma troviamo, incastonato in un contesto artistico, storico e paesaggistico di inestimabile valore come quello di Tivoli, la splendida Villa d’Este, patrimonio Unesco dal 2001 che si inserisce in un territorio altrettanto affascinante composto da forre, cascate e caverne.
Questo capolavoro dell’arte rinascimentale fu voluto nel XVI secolo dal cardinale Ippolito d’Este (figlio della famosa Lucrezia Borgia) ed è oggi uno dei siti più visitati d’Italia.
Per realizzare questo maestoso progetto il Cardinale riuscì ad ottenere il permesso di utilizzare il marmo della Tomba di Cecilia Metella sull’Appia Antica a Roma, in gran parte sfruttato per dare corpo alle cinquanta fontane e ai molteplici zampilli che ancora oggi decorano il parco in un continuo scambio di punti di vista, prospettive e giochi d’acqua.
Oltre alla bellezza dell’edificio stesso, quello che colpisce è il giardino con le splendide fontane, i ninfei, i giochi d’acqua e le musiche idrauliche. Molte delle sculture che arricchiscono i diversi giochi di acqua sono dedicate ai miti greci, come la Grotta di Diana, la Fontana del Pegaso o la Loggia di Pandora. Alcune assumono forme singolari, come la Fontana del Bicchierone, la quale vide l’intervento di Gian Lorenzo Bernini, e la Rometta, dove si trova una miniatura dei monumenti più rappresentativi di Roma, come la lupa con i gemelli Romolo e Remo. Un modello così bello e perfetto da essere emulato in tanti altri giardini europei.
Si calcola che l’intero progetto costò una cifra enorme per l’epoca: un milione di scudi d’oro.
Villa d’Este, insieme a Villa Adriana e Villa Gregoriana, orbitano intorno alla cittadina di Tivoli, l’antica “Tibur Superbum” come la chiamò Virgilio, un piccolo paradiso archeologico che ha veramente tanto da offrire ai suoi visitatori.