Dal 5 aprile fino all’8 giugno 2025 si svolgerà in contemporanea ai Musei Archeologici di Priverno e nel Giardino di Ninfa, la Mostra Ultrasky, un viaggio affascinante alla scoperta del Blu Egizio, straordinario pigmento millenario, scoperto attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea e le più innovative tecnologie.
Il Blu Egizio è stato il primo pigmento artificiale sviluppato dall’uomo per usi artistici e decorativi già più di 5000 anni fa. Dopo aver conosciuto alterne vicende nel corso dei secoli, negli ultimi anni il pigmento ha attirato grande attenzione nella comunità scientifica internazionale. Le sue potenziali applicazioni spaziano in vari campi, dalla produzione di energia, alla sensoristica e alla medicina.
La mostra offre le opere originali di nove autori contemporanei che hanno reinterpretato il blu egizio declinandolo in nove differenti espressioni artistiche, mostrando la bellezza e la versatilità di questo straordinario pigmento. Viola Alpi (moda), il collettivo CaCO3 (mosaico moderno), Andrea Chidichimo (pittura), Stefano Conticelli (design e installazioni), Giuliano Giuman (vetro), Kamilia Kard (arte digitale), Matteo Peducci (scultura), Erica Tamborini (ceramica e arti plastiche) e Franco Vitelli (intarsio cosmatesco).
Un’esperienza immersiva che combina l’estetica dell’arte con il rigore della scienza. La luce infrarossa del Blu Egizio, infatti, sarà svelata ai visitatori grazie a visori di ultima generazione, permettendo di osservare da vicino la luce unica che emette l’antico pigmento, rivelando così aspetti nascosti delle opere d’arte.
La mostra ha il patrocinio dell’Accademia dei Lincei ed è organizzata da Adamantio srl – Science in Conservation, nasce nell’ambito di BLUENET, la più importante rete mondiale di studiosi del blu egizio. Un progetto ambizioso, reso possibile anche grazie al contributo del main sponsor Eni S.p.A. I curatori sono il critico d’arte Rolando Bellini, il tecnologo Marco Nicola e il Linceo Antonio Sgamellotti.
Locandina della mostra Ultrasky 2025