Panoramica del monastero di San Benedetto a Subiaco

 

Tappa 1: da Monteleone di Spoleto a Leonessa

Benvenuti sul Cammino di San Benedetto.
Il Cammino inizia a Norcia, la città in cui il Santo nacque intorno al 480.

La Basilica di San Benedetto, foto da www.camminodibenedetto.it

La Basilica di San Benedetto, foto da www.camminodibenedetto.it

Norcia presenta molte testimonianze legate alla vita di San Benedetto come la Basilica omonima che sembra essere costruita sui resti della casa natale del pellegrino.
Il percorso resta in Umbria e prosegue per Cascia, la città di Santa Rita.
Qui possiamo visitare i luoghi frequentati dalla Santa come il Monastero in cui ella visse per più di quarant’anni fino alla sua morte, all’interno del Santuario di Santa Rita. Una visita merita anche Roccaporena, località natale di Rita e lo Scoglio Sacro, uno sperone che si innalza circa 120 metri sul borgo. La tradizione racconta che in questo luogo la Santa si recasse per pregare arrivando fino in cima alla montagna attraverso un sentiero scosceso.

Monteleone di Spoleto

Monteleone di Spoleto

Proseguendo si arriva a Monteleone di Spoleto.
Da qui parte la nostra prima tappa del Cammino di San Benedetto, che attraversa il confine tra Umbria e Lazio.

Riserva naturale dei Monti Coscerno, alle pendici del Monte il Castello di Caso, foto da Facebook@Umbriatourism

Riserva naturale dei Monti Coscerno, alle pendici del Monte il Castello di Caso, foto da Facebook@Umbriatourism

Il borgo di Monteleone si trova immerso nel Parco Naturale Coscerno-Aspra. La particolarità del territorio sono gli alberi di leccio che ricoprono le pareti rocciose e che arrivano, in alcuni casi, a 400 metri di altezza. Il paesaggio è ricco anche di faggi e aceri, ma se andiamo più in alto, oltre i boschi possiamo scoprire le estese praterie, che si perdono a vista d’occhio.
Qui il suolo si riempie dei colori di gigli, viole, genziane e fritillarie. Tra le specie animali che abitano queste zone impervie è possibile incontrare il lupo e l’aquila reale.

Chiesa di San Francesco, foto da www.monteleonedispoletoeventi.it

Chiesa di San Francesco, foto da www.monteleonedispoletoeventi.it

Il territorio di Monteleone fu abitato sin dall’antichità e gli scavi hanno portato alla luce resti di necropoli protovillanoviane ed etrusche. La zona fu poi occupata dai romani fino alla costruzione del primo castello nell’880. La roccaforte, distrutta e ricostruita più volte, data la posizione favorevole, fu al centro di numerose guerre finché in pieno rinascimento insorse contro Spoleto e conquistò l’indipendenza. Nel 1703 il paese fu colpito da un importante terremoto che distrusse molti edifici e mieté molte vittime. Sono diversi oggi i monumenti e i luoghi di interesse storico che vale la pena visitare.

Chiesa di San Francesco, affreschi, foto da www.monteleonedispoletoeventi.it

Chiesa di San Francesco, affreschi, foto da www.monteleonedispoletoeventi.it

La trecentesca Chiesa di San Francesco, sede della Confraternita dei Bianchi, conserva nei sotterranei diverse opere importanti. Tra queste una statua lignea di Sant’Antonio Abate, un affresco del primo Quattrocento raffigurante la Madonna del Voto e l’altare barocco dedicato a San Felice. Nel museo c’è il reperto più importante di Monteleone.

Carro etrusco di Monteleone

Carro etrusco di Monteleone

Si tratta di un carro da parata risalente al VI secolo a.C., costruito in legno e ricoperto da lamine bronzee lavorate con la tecnica a sbalzo e raffigurate scene della vita dell’eroe greco Achille. La biga è custodita presso il Metropolitan Museum di New York che la acquistò da un trafficante di antichità mentre a Monteleone è conservata una copia dell’originale a grandezza naturale realizzata dalla fonderia Giacomo Manzù.

Annessa al Monastero di San Francesco troviamo anche Sant’Antonio Abate. Fuori dalle mura del borgo troviamo la Chiesa della Madonna della Quercia, la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Chiesa di Santa Croce sita nel parco omonimo.

Il percorso prosegue verso Leonessa e attraversando il confine tra Umbria e Lazio seguiamo con lo sguardo il monte Terminillo con le sue splendide faggete. Il tragitto si snoda attraverso l’altopiano leonessano a 1000 metri di altezza. Nella vallata incontriamo svariate fioriture da cui viene realizzato miele pregiato e lunghi filari in cui viene coltivata la famosa patata di Leonessa.

La terza tappa del Cammino ha una lunghezza di 13,1 chilometri e il tempo di percorrenza è di 3 ore e 30 minuti.

 

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