Museo Archeologico Nazionale Cerite

Il Museo Archeologico Nazionale Cerite è sito a Cerveteri all’interno del Castello medievale appartenuto alla famiglia Ruspoli, nel cuore della città.
La fortezza che custodisce i reperti è del Duecento, in muratura di tufo e a tratti lascia intravedere le mura etrusche del IV sec. a.C.
Nel museo sono raccolti molti resti provenienti dall’antica città etrusca di Caere e dalle necropoli circostanti, in particolare dalla Necropoli della Banditaccia.

La collezione rappresenta un prezioso spaccato della cultura e del popolo etrusco, nelle sue diverse età e fasi di sviluppo.
Ordinato su due livelli, il museo Cerite espone i reperti in ordine cronologico, tra cui i due capolavori dell’antichità il Cratere e la Kylix di Eufronio.
Databili al periodo più antico sono i reperti sepolcrali provenienti dalla Necropoli del Sorbo, ascrivibili al IX-VII sec. a.C. Si tratta di urne cinerarie maschili, con coperchio a forma di elmo e femminili, con coperchio a forma di ciotola.
Altri reperti, riferibili sempre alla fase antica ed esposti al piano terra, provengono dall’età più fiorente della città, come testimoniato i manufatti della Necropoli della Banditaccia oltre a quelli della Civita.

Del periodo orientalizzante, circa VII sec. a.C., sono i reperti provenienti dalle Necropoli di Monte Abatone, Laghetto e Casaletti di Ceri.
Tra i vasi, recipienti e altri manufatti ricordiamo un vaso molto interessante che raffigura nella decorazione Elena e Menelao, risalente al VII secolo a.C. e un’urna cineraria che raffigura una coppia di sposi.

Al piano superiore sono esposti il Cratere e la Kylix di Eufronio. I due manufatti sono stati trafugati illegalmente da alcuni tombaroli intorno al 1971 e per anni esposti al Metropolitan Museum of Art di New York. A seguito di lunghe indagini sono tornati in Italia e, dapprima esposti a Roma nel Museo di Villa Giulia, sono tornati a casa nel 2015 nel Museo Nazionale Cerite, essendo stati ritrovati in una tomba etrusca proprio in questo territorio.

 

Cratere di Eufronio

Cratere di Eufronio

 

Il Vaso di Eufronio, o cratere di Serpedonte, è nato per contenere vino temperato per una capacità di 45 litri. E’ stato modellato dal ceramista Euxitheos e dal ceramografo Eufronio intorno al 515 a.C., decorato finemente di rosso da quest’ultimo.
Il vaso porta le firme dei suoi autori, a testimonianza del fatto che entrambi erano ben noti all’epoca e quindi di una certa rinomanza.
Sul vaso sono ritratte alcune scene dell’Iliade. La scena principale raffigura il corpo esanime di Serpedonte sollevato dai gemelli alati vestiti da guerrieri Hypnos (sonno) e Thanatos (morte). Per volere di Zeus, suo padre, l’uomo deve essere accompagnato nel sepolcro nel suo regno di Licia. Serpedonte ha infatti trovato la morte durante la guerra di Troia per mano di Patroclo, combattendo contro gli Achei.

 

La mano di Eufronio è riconoscibile anche sulla Kylix databile tra il 500 e il 490 a.C.
Il ceramografo del vaso è Onesimos. Questa coppa per il vino decorata a figure rosse riproduce anch’essa scene toccanti dell’Iliade, sia all’interno che all’esterno.
Il Museo Nazionale Cerite è dotato di installazioni multimediali, quali vetrine touch con oggetti “parlanti” con la voce di Piero Angela, che approfondiscono la vita quotidiana e la cultura etrusca. Vi è anche l’installazione e-Archeo HI® dove l’utente interagisce con un personaggio narrante a grandezza naturale veramente esistito, Vel Apucu, antico imprenditore etrusco, avendo l’impressione di dialogare con lui sugli etruschi di Cerveteri, i rinvenimenti e le loro vicende.

 

 

Social share

INFO UTILI

SCOPRI ANCHE

La nuova stagione di visite all’Oasi di Ninfa

A partire dal weekend del 16 e 17 marzo 2024 riapre ufficialmente al pubblico il Giardino di Ninfa. Pubblicato sul sito dell’Oasi Naturale il Calendario 2024.