Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si estende sul territorio di tre regioni, Abruzzo, Lazio e Marche e comprende nel suo perimetro le cinque province dell’Aquila, Teramo, Pescara, Rieti ed Ascoli Piceno, attraversando 44 comuni.
All’interno del Parco si incontrano molti ambienti diversi che rendono il paesaggio vario. Si passa così per alte vette, dove il panorama è quasi lunare, a macchie di foreste immense di faggete, querceti e castagneti, ove in autunno riecheggia il bramito dei cervi in amore.

Veduta del Corno Grande e del Corno Piccolo
Ci sono diverse montagne di rilievo, ma la più importante è senza dubbio il Gran Sasso che rappresenta il massiccio più elevato degli Appennini e che si trova proprio nel cuore del parco. Dall’Altopiano di Campo Imperatore, soprannominato il Piccolo Tibet, si può partire per la scalata del Corno Piccolo e del Corno Grande che, con i suoi 2912 m s.l.m., rappresenta appunto la vetta più alta.
La ferrata in cima al Corno Grande è adatta a camminatori esperti, mentre ci sono sentieri più semplici all’interno del complesso montuoso che regalano comunque delle viste mozzafiato.

Ippovia del Gran Sasso, foto da gransassolagapark.it
Alle pendici del Gran Sasso si incontrano una miriade di borghi fortificati e castelli circondati da suggestivi paesaggi agrari e campi aperti.
Nel versante laziale, il paesaggio coltivato è punteggiato da casali di pietra arenaria, cappelle ed icone votive e rivela, nella zona umida di Lago Negro, uno dei principali valori naturalistici dell’area protetta.
Nella Regione Lazio il parco occupa principalmente la zona della Provincia di Rieti.
I paesi più importanti che si possono visitare e da cui partono percorsi escursionistici per i Monti della Laga, sono Accumuli ed Amatrice.
Il paesaggio qui è più dolce ed ondulato rispetto al versante abruzzese tanto che si possono incontrare foreste di faggio e abete bianco che dominano fino ai 1800 metri, lasciando spazio a un sottobosco di mirtillo nero. Si incontrano inoltre brughiere, torbiere e una notevole quantità di ruscelli, corsi d’acqua e cascate che rendono le passeggiate incantevoli.

La conca amatriciana con i Monti della Laga sullo sfondo
Amatrice è un piccolo borgo incantevole che riposa all’interno della conca amatriciana, una conca verdeggiante caratterizzata da una grande varietà di boschi, pascoli, frutteti e campagne, attraversate da cascate e ruscelli. In questo paesaggio è presente una fitta rete di sentieri, per passeggiate ed escursioni a contatto con la natura lussureggiante, facenti parte della rete Sentiero Italia, che unisce tutta la spina dorsale della nostra penisola.
Dai vicini Monti della Laga scendono numerosi ruscelli a cascatelle e il paesaggio è costellato da una miriade di chiese rurali, che si incontrano lungo i percorsi e in alcune delle quali sono custodite pregevoli opere d’arte.

Il lago Scandarello
In un percorso facile e adatto a tutti si può raggiungere il Lago di Scandarello, un bacino artificiale che offre la possibilità di praticare la pesca sportiva.
Nei pressi del lago la vegetazione ripariale è molto ricca, l’atmosfera incantevole e merita senz’altro una sosta.
Molti altri sentieri permettono di raggiungere, anche a cavallo o con la mountain bike, le numerose frazioni nei dintorni. Da qui si possono poi scegliere gli itinerari più impegnativi che permettono di scalare le vette più alte dei Monti della Laga.

Oasi WWF di Lago Secco
I Monti della Laga si possono raggiungere anche dalla rete di sentieri che partono da Accumoli.
La zona di Accumoli è caratterizzata da un ambiente di sorgenti, ruscelli, torbiere e laghi glaciali come il Lago Secco all’interno dell’Oasi WWF omonima.
Il sentiero che arriva al lago si può prendere dalle frazioni di Illica e Poggio d’Api ed è un tragitto di notevole interesse naturalistico che passa prima per il Lago della Selva e in un paio di ore giunge all’Oasi. Arrivati al Lago Secco ci accoglie un ambiente umido composto da una ricca idrografia di ruscelli e sorgenti. A dispetto del nome, il lago è permanente ed è abitato da una ricca colonia di anfibi. Il paesaggio qui è incantevole. Siamo ai piedi del bosco di Pannicaro e la zona risulta unica nell’Appennino centrale. Oltre all’ambiente acquitrinoso che rende possibile una notevole varietà di flora e di fauna, la zona conserva tracce delle ere geologiche passate. Vi si trovano infatti esemplari come la rana temporaria e il tritone alpestris, considerati veri e propri fossili viventi delle epoche glaciali. Una rarità!
Tra le sorgenti presenti in questa zona sono da menzionare quelle dell’Agro Nero. Le sorgenti si incontrano salendo per il sentiero che porta al Lago Secco, non troppo distanti da esso.
Si attraversa prima una zona pianeggiante con rosai e ginestre, quindi un bosco e diverse radure fino alle prime raccolte d’acqua e alle sorgenti vere e proprie. L’Agro Nero e le piccole torbiere danno rifugio ad una flora che annovera specie rarissime come il Salice odoroso e la Vallisneria spiralis, pianta acquatica dalle caratteristiche foglie nastriformi che qui vegeta spontanea offrendo rifugio alla fauna acquatica.

Laghetti dei Pantani
Un’altra zona di notevole interesse naturalistico da visitare sono i Laghetti dei Pantani. Si tratta di un’area situata su di un pianoro a circa 1580 m di altitudine, tra il Parco dei Monti Sibillini e il Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga. L’area è costituita da piccoli laghi di origine glaciale. Vista la varietà e la rarità della flora e della fauna presente il luogo è Sito di interesse comunitario. Il panorama qui è delizioso e mentre in estate si può ammirare la natura rigogliosa e osservare cavalli, mucche e tori allo stato brado di inverno il luogo è ideale per lunghe ciaspolate sulla neve.

Pascolo ai Laghi dei Pantani
Tra Accumoli e i laghetti incontriamo la zona di “Le Coste” con ampi spazi aperti e area pic nic in cui si può fare sosta. Nelle vicinanze c’è anche una fattoria in cui i bambini possono entrare in contatto con gli animali e la Chiesa della Madonna delle Coste, di probabile origine eremitica, datata al XII-XIII secolo e da sempre meta di pellegrinaggi. Nei periodi caldi dei mesi di luglio e agosto si può assistere ad un fenomeno assai raro che in Italia si verifica solo in un altro lago, il Tovel in Trentino. L’acqua dei laghetti si tinge di rosso, a causa della presenza dell’alga euglena sanguinea e delle temperature elevate. Uno spettacolo davvero incredibile da ammirare.