Faleria è posizionata su uno sperone di tufo, circondato dalle forre in cui scorrono i fiumi Treja e Mola.

Faleria e il Castello degli Anguillara – Foto IG by @miziopen
Al centro del borgo antico domina il Castello degli Anguillara, il monumento più rilevante del paese, una delle più possenti fortezze della Tuscia viterbese. Furono gli Anguillara, famiglia nobile importantissima per la Tuscia, a costruire verso la fine del 1200 il primitivo Castello e la stessa famiglia ristrutturò l’intero borgo nel ‘500, ampliando la dimora con il cortile e la loggia. In seguito continuarono notevoli le modifiche e i rimaneggiamenti.

Chiesa di San Giuliano
Anche la Chiesa medievale di San Giuliano Ospitaliere, sull’alta gradinata vicina al Castello, col campanile originario, fu modificata e abbellita con dipinti. Un recente restauro ha portato alla luce un importante affresco raffigurante la vita di San Giuliano, santo patrono di Faleria. In primo piano c’è l’immagine del santo e in secondo piano c’è Faleria come si poteva ammirare intorno al XV secolo (data ipotizzata dell’affresco). Si distinguono chiaramente lo sperone tufaceo con sopra il borgo medioevale, la Chiesa di San Giuliano e il Castello degli Anguillara con ancora le sue torri merlate. Dietro al borgo, tra boschi e campagne, è rappresentato un altro castello, molto probabilmente il Castel Paterno.
Le poderose rovine di Castel Paterno emergono da un pianoro tufaceo, seminascoste dalla vegetazione. Queste sono la testimonianza del sistema difensivo della Tuscia. La struttura a poca distanza dalla via consolare Flaminia controllava infatti l’accesso verso Roma. È tuttora sufficientemente conservata la grandiosa porta che conduceva al castello.

Torre di Fogliano – Foto comune.faleria.vt.it
Per gli amanti dell’atmosfera misteriosa degli antichi borghi abbandonati, da non perdere una visita alle rovine del vecchio Castel Fogliano. Si trova all’interno del bosco di Fogliano tra le forre del fosso della Banditaccia e del fosso della Mola, non lontano dal Treja. Le sue rovine sono rappresentate dalla torre, dalla chiesa, dalle mura e abitazioni rupestri che emergono straordinarie dalla vegetazione e dalle rupi di tufo.

Eremo di San Famiano – Foto comune.faleria.vt.it
Proseguendo oltre le rovine, la strada scende al fosso della Mola da cui si può prendere il percorso per l’Eremo di San Famiano, un altro tesoro nascosto e sperduto all’interno del bosco, ma molto amato dai visitatori della Tuscia.
Molto interessante, poco fuori dell’antico centro urbano, la fascinosa sagoma della Chiesa della Madonna Pietrafitta.
Il poeta inglese Lord Byron, secondo alcuni racconti popolari, soggiornò nel borgo medievale di Faleria rimanendo particolarmente incantato dalla sua bellezza e dalla maestosità del Monte Soratte che si staglia sul territorio circostante.

San-Giuliano patrono di Faleria – Foto comune.faleria.vt.it
Caratteristici i festeggiamenti in onore di San Giuliano a maggio e la Festa della Frustica a luglio.