Acqua pura, minerale naturale, effervescente ha proprietà digestive spiccate e riconosciute ormai da secoli. Così come sgorga dalla sorgente.
E’ il suo bacino idrogeologico che si trova su terreni di natura vulcanica a conferire le sue note caratteristiche organolettiche e di qualità.

La sorgente la si scopre in una isolata valle di quasi 250 ettari, attorniata da una lussureggiante vegetazione.

I Romani, notoriamente grandi cultori dell’acqua e del benessere che procura, hanno prima sottomesso Nepi e poi lasciato testimonianza evidente del loro genio ingegneristico con i resti ancora visibili del sistema di captazione dell’acqua.

Ancora prima dei Romani, la cittadine etrusca di Nepi, che deriva il suo nome da “Nepa» – acqua in etrusco – era conosciuta e apprezzata per la sua acqua ed il suo territorio ricco di sorgenti. La famiglia romana dei Gracchi, che nel II secolo a. C. possedeva e utilizzava le benefiche acque termali, ha dato il nome alle attuali Terme, appunto ‘dei Gracchi’.

Scrittori e poeti hanno parlato e scritto di Nepi e la sua acqua benefica: tra tutti Gabinio Leto in epoca romana riporta… “Città nobile e potente nei cui ubertosi campi sgorgano sorgenti di acqua salutari”.

Suggestivo borgo, ricco di storia e di acqua salutare ai piedi dei Monti Cimini a due passi dal Lago di Vico, Nepi vale una visita per i suoi monumenti, le chiese i palazzi nobiliari e una fontana attribuita a Gian Lorenzo Bernini

 

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