Tappa 12: da Casamari a Arpino
La dodicesima tappa del Cammino di San Benedetto parte dall’Abbazia di Casamari ed arriva ad Arpino.
La tappa è lunga 21,9 km.

Abbazia di Casamari
L’Abbazia di Casamari è un raro esempio di stile gotico-cistercense in Italia e sorge nel comune di Veroli, nelle immediate vicinanze del fiume Amaseno.
L’Abbazia fu fondata nel XI secolo da monaci benedettini e nel XIII secolo passò all’ordine monastico Cistercense.
In ottemperanza alle regole dell’ordine, l’architettura dell’Abbazia si presenta con stile estremamente semplice, sobrio e quasi totale assenza di elementi decorativi. Ciononostante, possiamo notare come i capitelli del chiostro siano abbelliti dalle rappresentazioni di Federico II di Svevia, il suo cancelliere Pier delle Vigne e probabilmente Gioacchino da Fiore. Queste figure stanno ad indicare lo stretto rapporto che c’era tra i Cistercensi e l’Imperatore.

La Chiesa
Splendida la Chiesa, i cui interni riproducono lo stile essenziale del complesso monastico.
Nella navata destra, sul Portale dei Conversi, notiamo la raffigurazione dell’Albero della Vita, affiancato da due croci templari.
A proposito di Templari, proprio nella chiesa sono visibili diversi simboli riferibili all’ordine.
L’eredità culturale dei Templari fu recepita dalla Corporazione medievale Muratoria, che si occupò dei lavori di ristrutturazione dell’Abbazia e più tardi, nel Settecento, anche dalle associazioni Massoniche che qui si rifugiarono.
Sul capitello della prima colonna a destra della navata centrale, vi è scolpita una tau templare, appesa alla quale, è presente un grembiule da scalpellino; nella facciata posteriore dello stesso capitello, troviamo anche un braccio che tiene in pugno uno scalpello ed una squadra.
Infine, inciso su un altro capitello c” è l’”Ouroboros”, raffigurazione molto antica che rappresenta due serpenti che si mordono la coda, a simboleggiare la ciclicità ed eternità del tempo.

Cascata Grande
Proseguendo per campi e sterrate entriamo nella Valle del Liri, fino a raggiungere il borgo di Isola del Liri. Qui il territorio è molto antropizzato e pertanto risulta sorprendente trovarci all’interno del centro abitato di fronte alla Cascata Grande, alta 27 metri. La cascata è una delle poche in Italia a trovarsi nel centro storico di una città. L’altra cascata, presente sempre nel borgo anche se meno spettacolare, è la Cascata del Valcatoio.
Entrambe le cascate sono formate appunto dal fiume Liri, che all’altezza dell’isola si biforca in due bracci e poi dà vita ai salti spettacolari dell’acqua. Sul masso di travertino che segna il punto della biforcazione del fiume sorge il trecentesco Castello Boncompagni Viscogliosi, poi rielaborato nei secoli XVII-XIX, con un parco abbellito da sculture.

Abbazia di San Domenico a Sora
Si riprende il cammino e poco dopo ci troviamo davanti alla splendida Abbazia di San Domenico. Il complesso monastico fu fondato dall’abate benedettino San Domenico di Sora nel 1011, sulle rovine della villa natale di Marco Tullio Cicerone.
Il monastero cistercense si trova alla confluenza del fiume Liri e Fibreno. Lo stile della basilica è romanico, con facciata sobria, pianta a croce latina e tre navate, di cui la centrale è leggermente più alta delle due laterali. Al centro della facciata vi è il rosone.
Gli stipiti delle porte d’ingresso sono costituiti da blocchi calcarei su cui sono presenti dei motivi agresti, che probabilmente abbellivano la casa ciceroniana.

La Chiesa nell’Abbazia di San Domenico a Sora
All’interno della chiesa nelle pareti si aprono eleganti archi a sesto acuto.

La cripta
Molto interessante la cripta in cui sono custoditi i resti di San Domenico, che venne deposto qui adagiato su un letto di cenere, secondo l’uso benedettino.
Una volta lasciata l’Abbazia il percorso, fin qui quasi esclusivamente in piano, prosegue per una salita ripida fra campi di ulivi, fino ad Arpino.
La dodicesima tappa del Cammino di San Benedetto si percorre in 6-7 ore.