Il carciofo setino è un prodotto di eccellenza, coltivato in terra lepina già dai primi dell’800 in piccoli appezzamenti sotto il nome di “Rosa Setina”, alla cui qualità contribuiscono un’attenta selezione del cardo e le caratteristiche esclusive dei terreni.

Un prodotto perfettamente in linea con le indicazioni della dieta mediterranea che si caratterizza per le dimensioni maggiori delle altre qualità di carciofi (fino a un diametro di 10 cm.), la forma arrotondata, le brattee verdi tendenti al violaceo e l’assenza di spine e peluria.

Il carciofo di Sezze è del tipo “romanesco” a marchio IGP ed è apprezzato per la tipica fragranza, la morbidezza del “cuore”, i petali molto teneri e le sue qualità curative per l’elevata quantità di fibre e di ferro che contiene grazie al microclima dei Monti Lepini, riscaldato dai venti del litorale pontino.

Nelle ricette della tradizione e in quelle che la fantasia locale ha elaborato nel corso dei secoli, il carciofo di Sezze, che sia cotto al forno o in tegame, è una prelibatezza: alla giudìa, alla romana, fritti dorati, ripieni, o ancora ingrediente principe della lasagna o del sugo di condimento per la pasta. Ma non solo gastronomia, perché il carciofo di Sezze è utilizzato anche per la preparazione del liquore, della birra artigianale “Carciofa”, nella cosmesi e nella fitoterapia.

Dal 1969 l’intera comunità di Sezze nel mese di aprile dedica una grande festa durante la quale è possibile gustare l’ortaggio cucinato in tantissimi modi, accompagnato da buon vino locale o dalla Carciofa e dalla tipica pagnotta di Sezze, acquistare primizie di ogni tipo e assistere alle esibizioni di gruppi folk che rievocano usi e costumi della vita dei contadina dei nostri avi.

 

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