In uno dei luoghi più suggestivi di Roma, accanto alla scalinata di Trinità dei Monti, a Piazza di Spagna, c’è la casa di Keats-Shelley.
L’appartamento al secondo piano del palazzo è stato aperto al pubblico come museo nel 1909 e rappresenta la casa in cui Keats trascorse l’ultimo periodo della sua vita. In questa stessa abitazione il poeta morì, a soli venticinque anni, a causa della tubercolosi che in questo soggiorno romano sperava di combattere.

Casa museo di Keats-Shelley, foto Facebook @keatsshelleyhouse

Casa museo di Keats-Shelley, foto Facebook @keatsshelleyhouse

 

“Per questo affronto il viaggio in Italia come un soldato affronta la marcia in battaglia”

scriverà Keats all’amico Shelley in una lettera del 1820, poco prima della sua partenza per il viaggio, convinto che il clima inglese potesse nuocere gravemente alla sua salute e portarlo alla morte.
Ad accompagnarlo nel viaggio fino a Roma c’è Joseph Severn il pittore inglese suo amico che non lo abbonerà fino agli ultimi giorni della sua vita.
Scrive Keats nell’Ode all’Usignolo del 1819, in cui vibra, nel canto dell’animale, il presentimento della morte insieme all’immortalità della bellezza:

“Or più che mai mi pare bene morire: spegnersi a mezzanotte, senza alcun dolore, mentre tu versi fuori l’anima in tale estasi!”

 

Tomba di Keats a Roma, foto di Roberto Di Vito da foto Facebook @keatsshelleyhouse

Tomba di Keats a Roma, foto di Roberto Di Vito da foto Facebook @keatsshelleyhouse

 

La casa è arredata in modo sobrio ed elegante ed in essa è ancora ben conservata la camera da letto del poeta britannico, punta di diamante del giro visita. Il museo, nel tempo, ha mantenuto la funzione e la missione di diffusione della cultura romantica, accogliendo annualmente migliaia di visitatori appassionati di questo periodo storico così ricco di genio.
Lettere, manoscritti, oggetti, ritratti e reliquie, come una ciocca di capelli della poetessa inglese Elizabeth Barrett Browning, consentono di vivere l’atmosfera ottocentesca.

Lettera di John Keats, foto da www.ksh.roma.it

Lettera di John Keats, foto da www.ksh.roma.it

 

Sono ben rappresentate nella collezione anche le vite degli altri poeti romantici della stessa generazione di Keats, Percy Bysshe Shelley e Lord Byron, attraverso oggetti che li raccontano e l’esposizione di alcune prime edizioni delle opere di tutti e tre gli scrittori. Shelley e Byron fra l’altro vissero proprio a Piazza di Spagna all’incirca nello stesso periodo in cui vi visse Keats e, venuti a conoscenza della morte del poeta, ne furono ispirati per comporre opere celeberrime.
Nel museo sono conservati anche pezzi molto importanti come alcuni manoscritti di Jorge Luis Borges, Oscar Wilde, Mary Shelley, Walt Whitman, William Wordsworth, Robert Browning e Joseph Severn, tutti artisti che furono influenzati dal lavoro del poeta.
La casa possiede anche un’ampia biblioteca specializzata in letteratura romantica, che conta attualmente più di ottomila volumi a cui vengono sempre aggiunti nuovi titoli.
In esposizione vi è anche una pregevole collezione di quadri e sculture sempre riferibili al periodo romantico.

 

CONTATTI
Casa museo di Keats-Shelley, Piazza di Spagna, 26 – Roma
Tel: 06.6784235
Email: INFO@KEATS-SHELLEY-HOUSE.ORG
Sito web:
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