Nel Lazio, le famiglie contadine allevavano animali da cortile, tra questi il coniglio che veniva nutrito con  erbe fresche raccolte nei prati per ottenere carne tenera e saporita da mangiare nei giorni di festa.

Nella Tuscia il coniglio molto spesso veniva cucinato a “porchetta”, con un ripieno di finocchietto selvatico e patate fatte insaporire a parte.

Per questo piatto molto semplice occorrono pochi ingredienti; un coniglio, finocchietto selvatico che si raccoglie nei campi a fine estate, patate, aglio, olio extravergine di oliva, olive in salamoia, vino, sale e pepe.

Il primo step nella preparazione è quello di far insaporire le patate tagliate in piccoli pezzi in padella, successivamente vengono inserite nella pancia del coniglio insieme al finocchietto, all’aglio, alle olive, sale e pepe.

Si procede prima alla cottura dei bordi della pancia, poi  si prosegue con  una cottura lenta  in un tegame rigorosamente con il coperchio, ricordando le parole delle nonne “amore amore” fino a rosolatura

Buon appetito con questa delizia dai profumi del passato.

 

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