Il biscotto di San’Antonio è un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) del Lazio, in particolare della Tuscia viterbese. È un pane dolce, a forma di treccia e dall’antichissima ricetta tramandata oralmente. Tipico di Acquapendente (Viterbo) ma reperibile anche nei limitrofi borghi di Proceno, San Lorenzo Nuovo, Torre Alfina e Onano, solitamente pesa mezzo chilo, ha un caratteristico retrogusto di anice, perfetto per accompagnare il vino e, grazie a una doppia lievitazione, rimane soffice per 10 giorni.
Nel suo manoscritto Cronache sulla terra di Acquapendente del 1588, Paolo Biondo racconta di una festa organizzata dalla Confraternita di Sant’Antonio in onore del santo, e del biscotto intrecciato, riconducibile al simbolismo del nodo e quindi simbolo di fedeltà al santo.

Ingredienti

farina 00 qb
4 uova
900 gr di zucchero
1 bicchiere di olio EVO
3 bicchierini di marsala all’uovo
lievito naturale
60 gr di lievito di birra
7 gr di semi di anice
½ litro di latte
1 bustina di vaniglia
buccia di arancia o limone grattugiata

Procedimento

Sbattere le uova e aggiungere lo zucchero, la scorza d’arancia/limone, la vaniglia e il marsala. Sciogliere il lievito in un bicchiere con il latte tiepido e incorporare il tutto con la pasta precedente preparata. Unire la farina quanto basta per lavorare la pasta con le mani. Fare una ciambella con la tipica forma a 8 intrecciata, riponendola all’interno delle relative teglie di acciaio, e lasciar lievitare una seconda volta. Prima di coprirlo, cospargere con un pennello la superficie del biscotto con l’uovo sbattuto, per fargli assumere in cottura il colore marrone chiaro dorato. Far cuocere in forno per circa 20 minuti alla temperatura di 180°C – 200°C.

 

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