Come Alice nel Paese delle Meraviglie, immaginate d’essere circondati da grandi alberi secolari e di udire solo lo scricchiolio delle foglie mentre saltellate tra massi tondeggianti. Aprite gli occhi, siete nella faggeta vetusta dei Monti Cimini, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2017!
A piedi, a cavallo o in mountain bike, varchiamo l’incantata Faggeta Vetusta a Soriano nel Cimino, tra giganteschi alberi di 50 metri dal tronco largo oltre un metro, con più di due secoli di storia da raccontare, o meglio sussurrare nel silenzio del bosco.
La Faggeta Vetusta dei monti Cimini è una delle dieci faggete italiane che si estendono dalla Toscana alla Calabria, facenti parte del “sito diffuso delle faggete secolari” di 13 Paesi del continente europeo (Germania, Croazia, Italia, Bulgaria, Spagna, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Austria, Belgio, Romania, Ucraina, Albania). È divenuta Patrimonio dell’Umanità nel 2017, il primo riconoscimento del genere in Italia, per l’elevata naturalità di questi ecosistemi dominati dal faggio, rappresentativi della diversità dei processi ambientali nella Regione del Mediterraneo Centrale, e per l’unicità degli aspetti ecologici e strutturali degli alberi.
Insieme alla Faggeta del Monte Cimino, fa parte dello stesso Sito Seriale transnazionale delle “Antiche Faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa” anche la Faggeta Vetusta del Monte Raschio nel Comune di Oriolo Romano.
Il Monte Raschio è compreso all’’interno del Parco naturale regionale di Bracciano Martignano e ha un’estensione di circa 150 ettari. Oltre ad una pineta e a un bosco di cerri, la parte preponderante è costituita soprattutto da faggi di inestimabile valore. L’intera faggeta è visitabile attraverso un percorso ad anello che parte e ritorna alla Piazza principale di Oriolo Romano.