Sia che si arrivi da Viterbo o da Roma il paese di Soriano si presenta come un grande centro disteso sulla cima tondeggiante e sui fianchi di un’altura, caratterizzato da due diverse forme di insediamento urbanistico.
Da una parte troviamo il piccolo borgo medievale, attorno al Castello fatto erigere da papa Nicolò III Orsini nel XIII secolo, dall’altra gli ampi quartieri rinascimentali che lo racchiudono.
L’area più antica è costituita da piccole abitazioni e da vicoli suggestivi che si affacciano su ampie distese di castagni.
La città sembra sia stata abitata già nel paleolitico e, al tempo degli Etruschi, era un fiorente centro molto popolato.
Anche il nome deriva direttamente dall’etrusco: “surus”, bosco, e “ianus”, luogo, e cioè “luogo boscoso”. Il Castello Orsini è l’edificio più rappresentativo del paese.
Venne fatto costruire da Papa Nicolò III Orsini tra il XII e il XIII secolo e nel corso del Novecento la struttura è stata adibita a carcere, ruolo che ha mantenuto fino agli anni novanta dello scorso secolo; la Chiesa della Misericordia è senza dubbio la più antica delle chiese di Soriano, una delle prime ad essere costruita nel Medioevo.
Al suo interno è possibile ammirare un interessante crocifisso ligneo del ‘700.
La faggeta del Monte Cimino (1053 m.s.l.m.) è la più grande del centro Italia con i suoi 57 ettari di estensione.
La castagna qui è protagonista autunnale assoluta ed è utilizzata per dolci, condimento di selvaggina, marmellate e tantissimi altri utilizzi culinari.
Tra i primi da provare gli gnocchi al ferro che prendono il nome da un ferro da calza piuttosto grande che viene utilizzato per la preparazione dell’impasto.
Ottime castagne e nocciole.