Il museo allestito nell’ex Palazzo comunale della città individua diversi momenti storici dell’uomo che vanno dal Periodo Paleolitico all’Età romana, mostrando un’esposizione diacronica organizzata su più livelli della struttura.
La parte relativa al Paleolitico può essere suddivisa in sezione Preisorica e Protostorica.
Il museo e la città sono situate all’interno dei Monti Lepini. Una sezione specifica è dedicata al periodo di Neandertal, sempre all’interno di questa prima sezione.
All’interno della grotta di Vittorio Vecchi è stato ritrovato uno dei reperti più antichi riferibile all’età del bronzo, periodo della protostoria caratterizzato da un’economia agro-pastorale e da una struttura socio-economica più articolata.
Sono stati recuperati i resti di circa 40 individue e diversi offerte votive come ceramiche d’impasto, e diversi cerali carbonizzati. Interessanti diversi oggetti in bronzo e in osso. I pochi frammenti ceramici che sono stati rinvenuti sul vicino altopiano di Longara fanno probabilmente riferimento alle popolazioni che frequentavano la grotta, che in questa zona avevano trovato un habitat ideale allo sfruttamento agro-pastorale del territorio.
La seconda sezione facente parte del percorso visita è la sezione latino-romana, riguarda principalmente corredi funerari provenienti dal vicino scavo di Fontanelle. in questa sezione possiamo trovare monete, iscrizioni, ceramiche, vasellame, teste votive di epoca romana databili al II sec. a.C., bottoni, maschere, lanterne, parti anatomiche ex voto, che testimoniano la presenza di un culto legato alla sanatio e la prosperità dei fedeli.
Le testine femminili femminili potrebbero essere riferite al culto di Giunone Regina e non mancano anche diversi bronzetti riferibili con molta probabilità al culto di Ercole.
La presenza delle numerose terrecotte testimonia che le officine fossero quasi sicuramente all’interno del santuario. Piccoli kouroi brozei testimoniano la presenza del santuario in età arcaica (fine VI inizi V sec. a.C).
Significativa la presenza di numerose villae romanae nella zona dell’agro setino dalle quali provengono la statua nota come “Fanciulla di Sezza”, un magnifico trapezoforo marmoreo, uno strigile in bronzo che veniva utilizzato per la detersione del corpo dalla mistura di olio e polvere.
Il momento in cu Setia fu fondata come colonia nel 382 a.C. e conobbe una fase di intensa attività urbanistica è documentato dallo splendido mosaico policromo a cubi prospettici rinvenuto presso Porta Romana.
La nutrita raccolta numismatica comprende un “tesoretto”.
Fa parte del territorio setino Forum Appi (oggi Borgo Faiti) che con i numerosi rinvenimenti legati alla vita quotidiana (ceramiche, oggetti da toletta, giochi) testimoniano come il villaggio fosse diventato un importante punto di riferimento per la popolazione romana del circondario, importante luogo di sosta in cui si fermarono anche Cicerone, Orazio e S.Paolo.

CONTATTI
Museo archeologico di Sezze – largo Bruno Buozzi 1, Sezze (LT)
Tel.: 0773 804584
email: protocollo@comune.sezze.lt.it
sito web: https://www.compagniadeilepini.it/musei/museo-archeologico-di-sezze/

 

 

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