Nella zona Pontina, e soprattutto negli oliveti della fascia pedemontana dove si trovano i terreni di produzione della DOP Colline Pontine, la coltivazione degli olivi ha condizionato per secoli lo sviluppo del territorio.

Ha ottenuto il riconoscimento europeo nel 2010.

Pianta e tecniche per la sua coltivazione furono introdotte in questo territorio dai Greci profughi da Sparta; dopo di loro anche i Romani, e poi lo Stato della Chiesa, hanno ritenuto tanto importante l’attività dell’olivicoltura da disciplinarla con editti specifici.

Il tipo di terreno e il clima mite mediterraneo – la temperatura non scende mai al di sotto dello zero – sono certamente tra le ragioni dell’eccellenza di quest’olio, ‘armonico’, con un bel colore che va dal verde al giallo, un po’ fruttato con un sentore di pomodoro verde, amaro e piccante insieme e con un caratteristico retrogusto di mandorla; e non dimentichiamo che l’olio EVO Colline Pontine è prodotto per circa il 70% da oliva Itrana, nota anche come Gaeta, Grossa, o Cicerone, buonissima anche da mangiare.

L’olio extravergine di oliva Colline Pontine, che ha un’acidità bassissima, perfetto in cottura, è ideale su crudités di carciofi e di funghi del sottobosco, carpacci e tartare di pesce e di manzo, crudo di crostacei, e sui formaggi.

La sagra Mozzarella di Bufala e olio EVO Colline Pontine agli inizi di maggio a Priverno lo celebra da più di 20 anni.

 

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