Nella Tuscia viterbese, arroccato su una rupe tufacea, sorge Calcata, un borgo medievale immerso nella rigogliosa Valle del Treja e divenuto in tempi recenti meta di artisti di fama nazionale ed internazionale, che amano riscoprire la sinergia uomo-natura.
Esempio di questo legame ancestrale è Opera Bosco, un museo di arte contemporanea realizzato nei boschi che circondano Calcata.

Opera Bosco ricopre un territorio di tre ettari, all’interno dei quali sono presenti una sessantina di opere d’arte contemporanea, istallazioni di artisti nazionali ed internazionali.
Un museo en plain air le cui opere sono realizzate con materiali naturali, provenienti per lo più dall’attività di manutenzione del bosco: sassi, rami, cortecce, tutto regalato dalla natura e riproposto in forma d’arte mediante il solo uso di metodi naturali.

Il museo è stato inaugurato nel 1996, fa parte dell’Organizzazione Museale Regionale del Lazio ed è stato candidato a diventare Patrimonio UNESCO.
Un unicum in Italia, frutto dell’esigenza degli artisti di mettersi in dialogo con il bosco e di costruire un’estetica innovativa, in cui il rispetto della natura è centrale quanto la sua valorizzazione mediante il gesto umano. Opere perfettamente integrate nell’ambiente che si fatica quasi a distinguere, che si possono disfare, lasciando intatta la bellezza del bosco.

Venezia ArchiNatura

Venezia ArchiNatura

Una visione di fare arte fortemente ecologica, dalla vocazione itinerante, tanto da portare Opera Bosco alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2014 con l’opera VeneziArchiNatura, realizzata con il materiale grezzo proveniente dal bosco dell’isola della Certosa.

TERRA.TERRA

TERRA.TERRA

L’anno successivo con il lavoro TERRA.TERRA l’incanto si ripete, con la partecipazione alla Biennale di Arte 2015. La piccola isola di San Secondo, abbandonata da circa trent’anni, diventa protagonista di un lavoro di recupero ambientale e valorizzazione artistica mediante le opere degli artisti di Opera Bosco.

Opera Bosco nasce da un’idea visionaria dell’artista e musicista Anne Demijttenaere in collaborazione con Costantino Morosin, allo scopo di sensibilizzare il grande pubblico ai temi ecologici e della sostenibilità ambientale, mediante opere d’arte in cui la simbiosi tra uomo e natura diventa assoluta.
Il risultato è un laboratorio naturale in continua trasformazione che coinvolge un centinaio di artisti e che vede delle opere addormentarsi e sciogliersi nel bosco per lasciare spazio a delle nuove, secondo il ritmo della natura e seguendo l’avvicendarsi dei cambi stagionali e delle intemperie.

Opere mastodontiche, spesso, come il Teatro di Pan di Anne Demijtteran, ricavato all’interno di una radura del bosco con oltre cento posti a sedere, costruito con i sassi naturali, le sporgenze rocciose e i tronchi sedimentati. Nel teatro si svolgono concerti che riecheggiano nel bosco, regalando la magia di renderlo quasi animato. Come i concerti di musica primitiva, con strumenti naturali, che si possono ascoltare in questo o in uno degli altri due teatri presenti e che ricordano come qui sia luogo di insediamenti primitivi, i cui resti si possono riscontrare nelle grotte presenti o passeggiando qua e là lungo il percorso visita del museo.

Grotta del Toro

Grotta del Toro

Così nella Grotta del Toro, una parete di tufo scavata probabilmente nella preistoria, Demijtteran ha disegnato in colore rosso, con ossido di ferro, un Toro, che sembra un dipinto preistorico.

Un’altra opera monumentale è il Trono di Costantino Morosin, un maestoso trono ricavato nel tufo che riprende le forme di antichi troni ritrovati nel borgo di Calcata.

L'Onda

L’Onda

Realizzata con rami intrecciati di prugnolo e orniello è l’Onda, opera di Jonas Clementoni figlio della fondatrice. I rami si snodano per decine di metri intorno al visitatore e sopra la sua testa, accompagnando dolcemente il profilo degli alberi circostanti e costeggiando il dirupo della Valle.

Stanza Naturale

Stanza Naturale

Stanza naturale è un’altra opera realizzata da Costantino Morosin. Al centro un tavolo con delle sedie e più in là, verso il terrazzamento, il corpo di una donna nuda distesa su un letto di muschio, dal profilo morbido e abbandonato.

Opera Bosco è uno spazio vivo, di grande impatto sociale in cui vengono organizzati laboratori per le scuole e che ospita ogni anno migliaia di studenti che vogliono conoscere il progetto o anche parteciparvi. Con il museo collaborano giovani artisti provenienti dalle Accademie delle Belle Arti per le attività didattiche e di educazione ambientale, che coinvolgono giovani di ogni età, a partire dalla prima infanzia fino all’università.

Entrare in Opera Bosco significa far parte di un sistema che stimola energie creative e multidisciplinari, portando ciascuno a riflettere in maniera unica sul legame che si sviluppa tra Arte e Natura. Un legame che ha, in questo contesto, speciali valenze estetiche, ecologiche e sociali, che guardano ad un futuro migliore.

 

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