Calcata è una meraviglia arroccata su uno sperone tufaceo nel Parco Naturale Regionale Valle del Treja. È uno dei luoghi più suggestivi in Italia naturalmente fortificati sulla Via Francigena. Le tortuose stradine pedonali s’affacciano sugli incredibili panorami delle forre di tufo rossastro. Siamo su una delle tappe del Comprensorio della Via Amerina e Forre, meta di escursionisti e fotografi.
Calcata è stata riconosciuta dal Times come Villaggio Ideale d’Italia. Nascosti sotto archi ricoperti d’edera, s’incontrano botteghe di restauro, artigianato del cuoio, ceramica e vetro. E poi studi d’arte e creazioni di monili. Tutt’intorno, troverete sale da the, caffetterie e ristorantini dove assaggiare buon vino e piatti tradizionali e non.
A Calcata sventola la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Il borgo s’impreziosisce con il medievale Palazzo Baronale Anguillara, location d’eccezione per mostre, convegni e matrimoni, e la Chiesa del Santissimo Nome di Gesù, con l’antico soffitto a capriate di legno e un bel fonte battesimale del secolo XVI.

Palazzo Baronale Anguillara
Dopo il terremoto di Messina nel 1908 alcuni paesi minacciati da frane furono ritenuti poco sicuri. Una legge decreta il trasferimento dell’abitato, l’abbandono e la demolizione delle case dei borghi a rischio. Anche Calcata con un Regio Decretodel 1935 è incluso in quell’elenco. Fortunatamente nessuno si preoccupò di ottemperare fino in fondo ai dettami di questa legge, salvandola così dall’abbandono e dalla demolizione. Calcata è sottoposta a vincolo. Nel 1959 iniziò la lottizzazione e dalla seconda metà degli anni 60 iniziano i primi trasferimenti degli abitanti dal centro storico al nuovo abitato.
Una Calcata Nuova inizia a vivere poco distante ma Calcata Medievale non muore. Inizia una nuova vita per questo stupendo piccolo borgo. Calcata diventa un luogo d’incontro tra persone che “sentono i fattori negativi dell’ambiente urbano, persone interessate alla cultura e che apprezzano ciò che è piccolo, in scala umana”.

Il borgo di Calcata
Nasce il “Borgo degli Artisti”. Negli anni 60, Calcata diventa la dimora degli artisti, attratti da questo borgo fermo nel tempo, ideale come fucina di arte e artigianato. Ha meno di 1000 abitanti ma è culturalmente vivace grazie alla sua storia e alle associazioni che la tengono sempre viva. E dunque convegni, concerti, spettacoli teatrali e mercatini stravaganti. Si trasferiscono personalità come l’architetto Paolo Portoghesi, il coreografo americano Paul Steffen, la pittrice Simona Weller e lo scultore Costantino Morosin. Il musicista Roberto Ciotti ricorda
“Ho conosciuto Calcata negli anni `70 e sono rimasto subito affascinato dalla sua bellezza romantica e suggestiva. È sempre stata per me fonte di ispirazione e di sfogo. È qui che ho composto molte delle mie canzoni e le colonne sonore di Marrakesh express e Tournè di Gabriele Salvatores…”
Il territorio è segnato dalla presenza dell’uomo sin dal periodo preistorico. Conserva tracce di importanti città e necropoli etrusco-falische: Pizzo Piede, Monte Li Santi e Narce. Alcuni studiosi identificano Narce come l’antica “Fescennium” e altri come la “spura Tevnalthia”. Sin dal 1800, gli scavi archeologici hanno riportato alla luce vie di comunicazione, mura di difesa, santuari, templi e relative necropoli.
Calcata è citata in molti romanzi. Questo borgo curioso è tra le righe di “Ulisse” di James Joyce, nel romanzo “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” di José Saramago, in “Un delitto a regola d’arte” di Donald Bain, in “Passeggiate Romane” di Stendhal e nel libro “Le chiavi di San Pietro” di Peyrefitte.
È stata scelta come set di numerosi film e video musicali. Hayoo Miyazaki la visitò nel 1990 e ne prese spunto per l’architettura del Glibli Museum e per il film “Laputa – Castello nel cielo”. Se ne innamorò Fabrizio De André nel 1980 nel video dedicato a Pasolini di “Una storia sbagliata”. Ritroviamo la sua originalità in “Decameron” di Pier Paolo Pasolini, “Amici Miei” di Mario Monicelli, in “Le avventure di Pinocchio” di Luigi Comencini, in “Nostalghia” di Andrej Tarkovskij, in “Mary” di Abel Ferrara, in “La mazzetta” di Sergio Corbucci, in “Ardena” di Luca Barbareschi e in “All the money in the world” di Ridley Scott.
Il 16 settembre si celebrano i Santi Patroni Cornelio e Cipriano e la Festa Celtica. A novembre si festeggia invece la Festa dell’Albero al Parco del Treja.