Santopadre è un caratteristico borgo medievale della Ciociaria, circondato da boschi, vigneti e uliveti, non lontano dalle Gole del Melfa.

La collina dove si stende Santopadre
Scale e sottarchi, vicoli e sporti, avvolti nel silenzio, disegnano la struttura di questo piccolo centro storico in alta collina, costruito in pietra.

Le stradine di Santopadre
Il borgo conserva ancora le vestigia del suo sistema difensivo, con mura spesse e torrioni circolari. Un chiaro indizio dell’importanza di Santopadre nel passato. Già in età romana era il luogo privilegiato di personaggi illustri, testimoniato da alcuni resti di ville importanti, fra cui i resti della villa di Giovenale e quella di Tito Pomponio Attico, amico nonché cognato di Cicerone.
L’origine del nome è interessante. Anticamente si chiamava Fiorolo o Forolo, probabilmente diminutivo di Forum, luogo di piccolo mercato. Più tardi sarebbe diventato Castro Forolo per via del sistema difensivo del paese messo in piedi con la cinta muraria e le torri. L’attuale denominazione invece si deve alla devozione di tutti gli abitanti a San Folco, il santo padre, così da tutti chiamato, che qui visse e morì, e a cui sono attribuiti episodi miracolosi che avvennero dopo la morte.

Scorcio di Santopadre
Al santo è dedicata la chiesa del sec. XVI, che conserva una bella tela, dipinta sulle due facce, del Cavalier D’Arpino, e il corpo del santo, all’interno di un’apposita urna. Qui si festeggia ogni anno, nel mese di maggio, la festa patronale.

Gole del Melfa Ph @ fondoambiente.it
Santopadre è un’ottima meta per soggiorni all’insegna del risposo con passeggiate, itinerari e sentieri nelle strette vicinanze. A pochi km dal paese ci sono le Gole del Melfa, meraviglioso gioiello verde della Ciociaria, un canyon naturale con acque cristalline e pareti rocciose di incredibile bellezza lungo 14 chilometri; il paesaggio è selvaggio, tra boschi e rupi, grotte ed eremi, cascate e rapide, percorribile anche in mountain bike. Il luogo è considerato una naturale porta di accesso al vicino Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Da non perdere l’assaggio della polenta, delle trippette e delle lumache, piatti tipici della gastronomia locale, genuini e saporitissimi.