Torri in Sabina è un piccolo borgo dal fascino medievale immerso nel tipico territorio sabino, ricco di boschi, di distese di ulivi e di corsi d’acqua.

Torri in Sabina Ph @ FB Ammininistrazione Comunale Torri in Sabina
I primi cenni di Torri in epoca medievale risalgono al 747, quando nel Regesto di Farfa (il registro in cui si ricopiavano in ordine cronologico i documenti e gli atti) compare la donazione all’Abbazia del Casalis Turris.

Panoramica su Torri in Sabina e il suo Castello
Risale invece al 1298 l’attestazione dell’esistenza di un castello, che risulta di proprietà della Santa Sede nel 1364.

Il Campanile di Vescovio in Torri in Sabina Ph @ FB Amministrazione comunale Torri in Sabina
Di notevole interesse storico e architettonico, la Chiesa di Santa Maria della Lode a Vescovio, Cattedrale della Sabina fino al 1733. All’interno dell’edificio religioso si possono ammirare importanti affreschi risalenti tra il Duecento e il Trecento, raffiguranti storie dell’antico e nuovo testamento e un Giudizio Universale. All’esterno si può ammirare un bellissimo campanile che si sviluppa su cinque ordini, arricchito da bifore e trifore.

Sito archeologico in Torri in Sabina Ph @ FB Amministrazione comunale Torri in Sabina
La chiesa si erge dove si trovava il Forum Novum, l’antica città romana, una zona che a partire dalla fine degli anni Novanta è oggetto di interessanti scavi archeologici. Le indagini hanno portato a capire la particolare funzione del Forum Novum, non un centro abitato ma piuttosto un insieme di edifici pubblici: una basilica civile, un complesso templare dedicato forse a Ercole, il foro, un anfiteatro, le terme, il mercato, le tabernae, l’acquedotto e una fontana. Con la caduta dell’Impero romano, anche il Forum Novum venne abbandonato. Tutti gli edifici decaddero ad eccezione dell’antica Chiesa di Santa Maria della Lode a Vescovio. Interessante anche la visita alla cripta sottostante, risalente all’XI secolo.

Rocchette e Rocchettine l’una di fronte all’altra nel Comune di Torri in Sabina
La visita a Torri in Sabina si completa con altri due luoghi nelle strette vicinanze, immersi nella natura più rigogliosa e pieni di fascino e mistero. Stiamo parlando di Rocchette e Rocchettine, due fortezze gemelle poste l’una di fronte all’altra, arroccate a strapiombo nella gola creata dal fiume Laia.
Le rocche furono costruite in simultanea per proteggere l’arteria commerciale tra Rieti e la Valle del Tevere, ed erano chiamate rispettivamente Rocca Bertalda e Rocca Guidonesca. La storia racconta di numerosi avvicendamenti che portarono le due cittadelle fortificate prima ad essere gestite dalla diocesi di Sabina, poi direttamente dal Vaticano, per poi passare nelle mani della famiglia Savelli e infine nelle proprietà degli Orsini.
Oggi Rocchette è un piccolo borgo ancora abitato seppur da pochissime persone, Rocchettine, al contrario, giace completamente abbandonato, immerso nella fitta vegetazione. Al suo interno sorge la Chiesa di San Lorenzo, un edificio che, rispetto al resto, si conserva ancora in ottimo stato. Ogni anno, il 10 agosto, la chiesa, solitamente chiusa, è meta di un piccolo pellegrinaggio degli abitanti di Rocchette verso Rocchettine.

La fortezza di Rocchettine
Ugualmente emozionante è la passeggiata nell’affascinante borgo di Rocchette. L’atmosfera medievale è ancora preponderante nei palazzi in pietra, nei vicoli scavati e nelle mura che mostrano ancora le tracce del passato. Rimangono ancora avvolte nel mistero le ragioni dell’abbandono di Rocchettine, rimasta deserta nonostante la vicina Rocchette sia invece ancora abitata.
Come tutti i luoghi della Sabina, anche il borgo di Torri in Sabina conserva le sue tradizioni gastronomiche, semplici e strettamente legate alla natura povera della cucina contadina. Tra queste il Fallone, un calzone farcito con verdure degli orti locali. Non può mancare sopra ogni pietanza il condimento con lo straordinario olio extravergine d’oliva della Sabina Dop.