Vicovaro lungo la Via Tiburtina Valeria, è situato in una conca alberata su un pianoro che presidia la Valle dell’Aniene e sorge sui resti dell’antichissima città di Varia, avamposto difensivo della popolazione italica degli Equi.

Il borgo può considerarsi la porta d’accesso naturale alla Valle dell’Aniene e al Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili. La tradizione locale, in verità, pone la città di Varia in località Quarto del Piano e Mammalocchi, confondendo così i vasti resti di costruzioni poligonali di ville agricole del periodo romano con antiche mura di città.

Varia è annessa alla tribù Camilia, nella divisione attuata da Augusto, quando l’Aniene segnava i confini del Lazio a Sud e della Sabina a Nord e la sua giurisdizione si estendeva sino alla Valle Ustica, odierna Valle del Licenza.

Le testimonianze archeologiche del passato romano di Varia sono numerose: resti di ville rurali e residenziali, epigrafi e vari materiali architettonici e decorativi disseminati nella zona.

Nel periodo tardo-romano, Varia decade e il suo centro abitato si spopola sino a ridursi ad un semplice vicus. Il Cristianesimo si diffonde in queste terre seguendo la Via Valeria, pur conservando nel tempo alcune usanze pagane.

A Vicovaro, sulla rupe omonima, sorge il Convento di San Cosimato, edificato su un complesso di eremi benedettini e acquedotti romani, nel punto più stretto della valle dell’Aniene. Il luogo è l’ideale per un ritiro spirituale nel silenzio.
All’ingresso della rupe sorge la Chiesa di San Cosimato.
Percorrendo in discesa il sentiero fiancheggiamo il sito rupestre. Qui si trovano gli Eremi Benedettini, un complesso di grotte naturali ed artificiali scavate nella roccia dove i monaci anacoreti si ritiravano in meditazione e che sono conservate come erano ancora all’origine.
Il nome del complesso deriva dalla presenza di San Benedetto in questi luoghi.
Benedetto da Norcia arrivò a Vicovaro nel 503 d.C. per dirigere i monaci che qui risiedevano e che avevano richiesto ardentemente la sua guidaBen presto però le Regole dell’ordine del Santo si scontrarono con lo stile di vita monacale meno rigido, tanto che si narra che nelle grotte alla base del Convento si tentò il suo avvelenamento.

Una visita merita la Cappella di San Benedetto che sembra essere nata intorno alla sua cella dove si ritirava in preghiera.

Il Convento di San Cosimato si trova sul Cammino di San Benedetto, ed è lungo la settima tappa che collega Orvinio a Mandela.

 

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