Leggeri come le nuvole nei “Cieli più Belli d’Italia”

Questo è il racconto di Roberto: un compleanno a sorpresa a Rocca Massima, sulla zipline più veloce del mondo.
Roberto è un romano curioso a cui piace sperimentare ed esplorare: viaggi in moto in giro per l’Italia, cibo nostrano ma anche esotico e, perché no, gli sport estremi. E così, 18 amici hanno organizzato una sorpresa per il suo cinquantacinquesimo compleanno: Flying in the Sky, il volo del falco pellegrino tra i monti Lepini e la Pianura Pontina. Ve lo raccontiamo con le sue parole.

Domenica 11 luglio scorso ho finalmente ricevuto la sorpresa per il mio 55° compleanno. Un biglietto enigmatico mi preannunciava “Regalo al Buio: Un’indimenticabile sorpresa eno-gastro-cardio-emozionale da sperimentare almeno una volta nella vita”. Arrivando a Rocca Massima, così splendidamente arroccata, ho sospettato che mi portassero a fare parapendio o qualcosa del genere ma mi hanno depistato ancora una volta.

Come prima cosa, siamo andati a pranzo nel cuore del borgo e prima d’entrare… sono arrivati “un po’” di amici convocati, ovviamente, a mia insaputa. Già solo questa, per me, sarebbe stata una sorpresa incredibile: gli amici d’una vita, i loro figli, i miei e persino il mio cane! Una tavolata di 19 persone dai 5 ai quasi 60 anni, tutti lì per me. Cosa si può desiderare di più?

CORI LT prosciutto cotto al vino
Abbiamo chiesto di assaggiare piatti e prodotti della cucina tipica contadina. Tra i primi ha spiccato la fregandò, pasta fatta in casa con funghi porcini e tartufo locali, guanciale croccante e pecorino romano: eccezionale! Tra gli antipasti, ha vinto su tutti il prosciutto cotto al vino Nero Buono, due tipicità di Cori, un altro antichissimo borgo incastonato sui monti Lepini, a pochi chilometri.

 

 

 

Pensavo fosse questo il regalo e invece, era solo l’inizio. Fingendo di passeggiare sui viottoli pietrosi a saliscendi di Rocca Massima per digerire il lauto pasto e scattare qualche foto degli scorci, è arrivata la seconda sorpresa: il volo dell’angelo, o del falco pellegrino che dir si voglia. Solo la metà di noi ha avuto il coraggio mentre gli altri hanno filmato l’esperienza. Dai 700 mt. di partenza ai quasi 400 di arrivo, è un volo liberatorio dove la velocità di circa 160 km/h non incide sulla straordinaria opportunità d’ammirare un panorama stupendo che abbraccia dalle coste laziali ai colli albani fino ai monti abruzzesi, proprio come un falco. È un brivido lieve, non adrenalinico come pensavo prima di essere imbragato e messo in sicurezza dai ragazzi di Flying in the Sky. Si ha la sensazione che la velocità vada scemando mano a mano che si corre giù lungo i 2 km di cavo d’acciaio e sembra di sfiorare i tetti, che parevano minuscoli prima di lanciarsi nel vuoto dalla pedana, lassù in alto dove si perdono i punti di riferimento e, lì sì, si sente l’adrenalina pura!

Curioso scorgere, accanto alla pedana di lancio, la Chiesetta del Carmine, un minuscolo luogo di culto del 1600 che cela un’urna cineraria romana nelle mura, di cui si sono misteriosamente perse le tracce, come abbiamo letto su una guida.

Cos’è stato per me? Imperdibili minuti di leggerezza in uno de I cieli più belli d’Italia, come ci hanno raccontato, “da sperimentare almeno una volta nella vita”, citando il testo del mio invito al buio!

 

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