A caccia di adrenalina con il torrentismo nel reatino

Siete alla ricerca di un’attività diversa dal solito? Indecisi tra alpinismo, trekking o sport acquatici? Vi suggeriamo il torrentismo, un mix di adrenalina, emozioni e divertimento.

Quindi muniti di muta e calzari in neoprene, caschetto da speleologo, scarponi da escursionismo, imbragatura, moschettoni e discesore, corde idrorepellenti, giubbotto salvagente, si parte alla scoperta delle forre nel reatino che vanno da quelle semplici e meno tortuose, adatte anche per i principianti alla prima esperienza, a quelle più estreme, percorribili solo da torrentisti esperti.

Fosso Cavalli

Il Fosso dei Cavalli è ritenuto il canyon più bello e impegnativo del Lazio, si tratta di una lunga forra scavata nella roccia calcarea che parte dal Monte Terminillo, a quota 1524 m.s.l.m., e termina con la Valle Scura, a quota 914 m.s.l.m, nell’abitato di Sigillo di Posta.

Per raggiungere il Fosso dei Cavalli si deve percorrere un lungo itinerario di avvicinamento certamente di grande impegno fisico, ma in ambiente integro ed incontaminato che da solo ripaga gli sforzi compiuti.
La principale portata d’acqua giunge dal Fosso della Tana, “ramo destro”, con una successione ininterrotta di salti, si snoda fino ad arrivare ad un grande salto da 95 metri per poi proseguire con verticali meno costanti fino ad un ultimo tratto molto incassato; per questo fosso, molto tecnico, la progressione richiede estrema preparazione ed esperienza.

Fosso di Ortanza, Monti della Laga

Fosso di Ortanza, Monti della Laga – © auaa.it

I Monti della Laga sono solcati da innumerevoli fossi, ricchi d’acqua nella tarda primavera ed in estate, quando i nevai sono sciolti. Il fosso di Ortanza è uno dei canali che incidono più profondamente il versante laziale della Laga, che scende verso la parte alta del fiume Tronto; famose cascate, che in inverno diventano una chimera per i ghiacciatori.
Lunghi traversi su pendii erbosi a picco su balze rocciose, il dover percorrere tratti incassati dell’impluvio, alcuni passaggi di arrampicata fanno sì che l’itinerario sia riservato ad escursionisti esperti con un po’ di dimestichezza con la roccia.

Forra di Riancoli – ©VeronicaIovino

La forra di Riancoli, nel Parco Regionale del Monte Navegna e Cervia vicino al paese di Collalto Sabino, si sviluppa su una lunghezza di 2,2 km. All’inizio tranquillo torrente che lascia il passo a pareti ripide e scoscese, proprie dei canyon, oltre i quali la forra si trasforma in una stretta gola con l’acqua che aumenta di portata e velocità e dove inizia il vero divertimento: salti; tuffi e toboga (scivoli naturali di roccia) attraversando grandi vasche e le caratteristiche “marmitte”. Procedendo le pareti della forra si fanno sempre più verticali e l’acqua diventa sempre più “viva” e spumeggiante fino ad una cascata di circa 12 metri da discendere con la corda, il colpo d’occhio è veramente emozionante…

Forra della Mola – ©canyoning-italy

Nella Valle del Fiume Salto, nei pressi della località Balzi di Grotti – zona famosa per le tante falesie ricche di vie di arrampicata – troviamo la divertente e facile Forra della Mola, che deve il nome ai resti di un vecchio mulino. Qui è possibile effettuare discese con corda sotto scroscianti cascate, scivolare nei toboga, e tuffarsi in pozze d’acqua più o meno grandi. Non mancano un paio di elementi particolari: un sifone e uno splendido tunnel ipogeo, due vere ciliegine su una torta di per sé già gustosa.

Montagna, rocce, forre, acqua nel reatino ce ne sono in abbondanza ad attendervi per tante emozioni ed avventure ad alto tasso adrenalinico…

 

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