Quanta storia, e quante suggestioni e emozioni ruotano attorno ai grandi e piccoli ponti che attraversano i nostri mari, laghi, fiumi e vallate, vere e proprie opere di ingegneria di grande valore architettonico e di ispirazione per poeti, scrittori e pittori.
Iniziamo il nostro piccolo tour da Roma e da uno dei suoi ponti più antichi e meglio conservati: quello dell’Isola Tiberina. Siamo su Ponte Fabricio il cui nome si deve al costruttore, Lucio Fabricio, che lo fece realizzare nel 62 a.C. Questo ponte è conosciuto come Quattro Capi, per la presenza di due antiche erme quadrifronti sui parapetti e fin dal Medioevo, come pons Judaeorum, per la vicinanza del Ghetto. Per raggiungere la riva destra del Tevere, è necessario attraversare Ponte Cestio realizzato in epoca romana, per collegare l’Isola Tiberina a Trastevere. Fu probabilmente edificato per volere di Caio Cestio, lo stesso della famosa piramide di Roma. Nel Quattrocento il ponte fu denominato Ponte S. Bartolomeo, dalla omonima chiesa sull’isola mentre nel Seicento prese la definizione di Ponte Ferrato, dalla gran quantità di catene di ferro dei molini presenti nel fiume.

Ponte Fabricio – Isola Tiberina
Risalendo il Tevere si incontra quello che nel Medioevo era conosciuto come Ponte Mollo, ossia Ponte Milvio, uno tra i più celebri e antichi di Roma. La sua origine risale,con probabilità al IV-III secolo a.C. ed era inizialmente in legno. Fu più volte restaurato fino a raggiungere l’odierna sistemazione ad opera dell’architetto Giuseppe Valadier nel 1805. Qui nel 312 d.C. Costantino I vinse contro l’esercito di Massenzio nella battaglia resa famosa dalla premonitrice frase:” …in hoc signo vinces…”
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Ponte della Badia – Vulci
In provincia di Viterbo ci aspetta il Ponte della Badia di Vulci, o Ponte del Diavolo, che sorge tra i comuni di Montalto di Castro e Canino: è la sezione più rilevante dell’antico complesso architettonico costituito dal Castello e dal suo Museo Archeologico, ricco di reperti storicamente legati al sito etrusco di Vulci. Inserito in un paesaggio di straordinario valore, naturalistico e archeologico, consta di un grande volta centrale e due arcate laterali poggianti sulle sponde del fiume Fiora. Leggenda vuole che per la sua realizzazione il mastro costruttore si sia affidato all’abilità del Diavolo, da cui l’appellativo, che in cambio del suo operato volle l’anima del primo vivente che lo avrebbe attraversato. Ma ecco stagliarsi all’orizzonte il profilo grassoccio di maiale; il demonio sentitosi beffato, stizzito si tuffò nelle acque del torrente e sparì.
https://comune.montaltodicastro.vt.it/ – https://www.comune.canino.vt.it/hh/index.php

Ponte Romano – Rieti
In provincia di Rieti il Ponte Romano, di cui affiorano le vestigia adagiate sul fondo del Velino e databile al terzo secolo avanti Cristo, rappresentò per oltre due millenni il corridoio di accesso al cuore del capoluogo reatino. Nel tempo subì numerosi interventi che dall’epoca medievale lo arricchirono per un periodo persino di botteghe tipo Ponte Vecchio a Firenze e torri di guardia finché nel tardo Ottocento la scarsa altezza delle sue tre arcate, cominciò a rivelarsi insufficiente a contenere il deflusso delle acque che, in caso di piogge abbondanti, non di rado invadevano la sede stradale. Nel tardo Ottocento fu sostituito dall’attuale in cemento, che offre un posto in prima fila per ammirare dall’alto l’antico ponte Romano e godere di una panoramica suggestiva sulla chiesa di san Francesco quasi abbracciata dal monte Terminillo.
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Ponte Napoli – Isola del Liri (immagine @TurismoItaliaNews)
A Isola del Liri, in provincia di Frosinone, è possibile passeggiare su Ponte Napoli da cui si può ammirare il Castello Boncompagni – Viscogliosi che sorge su di un masso di travertino che costringe il fiume Liri a dividersi in due rami. Il primo a sud va a formare la suggestiva Cascata Verticale alta 27 metri, unico esempio in Italia di cascata nel centro cittadino; il secondo dirige verso ovest e dà vita alla cascata del Valcatoio nel Parco Fluviale. Proprio il fiume è stato al centro di una fiorente attività industriale cartaria e per la tessitura, filatura e tintura della lana.
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Ponte Real Ferdinando – Minturno
Il nostro viaggio si conclude in provincia di Latina al confine meridionale tra Lazio e Campania con il Ponte Real Ferdinando a Minturno, una delle tante testimonianze lasciate dai Borbone e dal Regno delle Due Sicilie. Costruito tra il 1828 e il 1832 per assicurare l’attraversamento del fiume Garigliano e consentire la prosecuzione sulla Via Appia e il ricongiungimento con la vicina città romana di Minturnae è il primo ponte sospeso d’Italia su catenarie in ferro. La sua storia è anche quella di una delle ultime vicende legate all’unificazione dell’Italia, la Battaglia del Garigliano del 1860, prima dell’assedio di Gaeta e la distruzione del 13 febbraio 1861, e alle battaglie della II Guerra Mondiale lungo la Linea Gustav.
Completamente restaurato nel 1998 continua a vedere scorrere sotto di sé il Garigliano lungo le cui rive nel territorio di Castelforte sgorgano sorgive di acque fredde, termali e ipertermali note per le loro proprietà terapeutiche fin dall’antica Roma, attorno alle quali è nata e si è sviluppata la stazione termale di Suio.
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