Curiosi di conoscere i rifugi antiaerei di Colleferro, la città sotterranea che durante l’ultimo conflitto mondiale, nel periodo dal novembre 43′ al giugno 44′, ha accolto oltre tremila persone?

Rifugi di Colleferro

I sei chilometri di cunicoli alti dai 3 ai 4 metri e larghi 3 metri, con 15 ingressi per entrare ed uscire da ogni parte della città, furono scelti come rifugio dalla popolazione che temeva possibili incursioni aeree dei nemici, soprattutto perché Colleferro ospitava una famosa fabbrica di armi e munizioni.

Un luogo dove si era cercato di ricreare la vita quotidiana con locali attrezzati per tutte le esigenze: dalla cantina all’infermeria, all’ufficio anagrafe, alla cappella, tante stanze comuni o nicchie per ospitare le singole famiglie.

Rifugi di Colleferro

Per la Città Morandiana oggi quel lungo tunnel, realizzato scavando a colpi di piccone nelle cave di pozzolana per costruire i primi edifici per i lavoratori della Bombrini Parodi Delfino, costituisce un patrimonio culturale ed è testimonianza della storia cittadina.

Una storia recente, nata con la realizzazione negli anni fra il 1935 e il 1937 del Villaggio di architettura tipicamente razionalista progettato da Riccardo Morandi.

Rifugi di Colleferro

Oltre ad essere aperti tradizionalmente durante la festa patronale del 4 dicembre o in occasione di eventi e rappresentazioni i rifugi sono visitabili per appuntamento.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al +39 370 345 1040 o scrivere a rifugi.colleferro@gmail.com

https://rifugiantiaereicol.wixsite.com/rifugicolleferro

https://www.comune.colleferro.rm.it/

https://www.facebook.com/comunecolleferro/

Si può accedere sia dall’ingresso principale di Via Roma che da quello situato all’interno del Centro Sociale Anziani di Piazza Mazzini.

Rifugi di Colleferro

*****************

Come arrivare

In auto:
Autostrada Milano – Napoli (uscire al casello di Colleferro)
Via Casilina (seguire le indicazioni per Colleferro)
In treno:
Linea Roma – Cassino (stazione di Colleferro – Segni – Paliano)
In autobus:
Autolinee COTRAL dal capolinea di Roma Anagnina
In aereo:
Aeroporto Leonardo da Vinci a 73 km
Aeroporto di Ciampino a 47 km

 

Social share
INFO UTILI

SCOPRI ANCHE

Il Castaldato Interocrino ad Antrodoco

Esplodono le magiche atmosfere medievali ad Antrodoco al Castaldato Interocrino, la rievocazione storica degli avvenimenti tra il 1228 e il 1371.

Un salto alle Cascate di Monte Gelato

Nella Valle del Treja c’è una meta ideale per ricaricarvi di energia positiva tra i boschi rigogliosi vicino a Mazzano Romano: le Cascate di Monte Gelato.

Cascate in Ciociaria e…

Seguiteci tra gli angoli più nascosti della Ciociaria per rinfrescarvi tra gli schizzi delle cascate dei fiumi Amaseno, Aniene, Liri, Melfa, Rapido e Sacco.

I Caraibi di Roma, l’oasi dell’Aniene nel Lazio

I Caraibi di Roma sono uno spicchio di Paradiso nel Lazio tra i monti Simbruini. Qui, a Subiaco, l’Aniene dà vita alla cascata nel Laghetto di San Benedetto.

Isola… rsi nella magica Ponza

Un giorno sull’isola di Ponza non vi basterà per assaporarne tutte le sfumature paradisiache. Le emozioni sono tante e tutte da vivere, sopra e sotto il mare!

La Grattachecca, un must dell’estate romana!

L’estate non è estate a Roma senza la grattachecca! Affonda il cucchiaio nel bicchiere di ghiaccio annegato in sciroppo e frutta fresca e gustati la sua storia.

Roma e l’acqua, un’antica storia d’amore

Ecco le storie delle Fontane del Facchino, dei Quattro Fiumi, di Trevi, delle Tartarughe e “der Fontanone”, simboli della grandezza di Roma basata sull’acqua.

7 luoghi “fuori luogo” nel Lazio

In questi luoghi “fuori luogo” è accaduto qualcosa d’inatteso per mano dell’uomo, della natura o del fato che ha cambiato la storia del borgo nel Lazio.

6 magnifici Monumenti Naturali nel Lazio

Immergiamoci nelle bellezze naturali nel Lazio, un viaggio tra quei monumenti che Madre Natura ha ideato e forgiato con vento, acqua e ghiaccio!

Nel Lazio dove i tronchi svelano arte e poesia

Alla scoperta delle opere artistiche cariche di poesia realizzate dal giovane scultore che scolpisce sui tronchi mozzi abbandonati lungo il ciglio delle strade.