Nel cuore di Roma sorge l’affascinante Isola Tiberina, una delle più piccole isole abitate al mondo, collegata alle due rive del Tevere dal Ponte Cestio e il Ponte Fabricio.

L’Isola Tiberina a forma di nave come appare oggi
La sua curiosa struttura architettonica a forma di nave e la presenza di un antico Ospedale, il Fatebenefratelli, sono alcune delle caratteristiche della storia avvincente di questo luogo che si lega ad antiche leggende.
La prima di queste narra che l’isola sarebbe sorta dal cumulo dei covoni di grano che i romani gettarono nel fiume al momento della cacciata di Tarquinio il Superbo da Roma nel 510 a.C..

Una ricostruzione dell’antica Isola Tiberina
La seconda leggenda, forse anche più famosa della prima, racconta che, a seguito di una grave pestilenza scoppiata a Roma, una nave di ritorno dalla Grecia dove si era recata per chiedere soccorso, portò a Roma il serpente sacro a Esculapio, il dio della Medicina. La pestilenza sparì miracolosamente e in segno di gratitudine venne eretto proprio sull’isola un grande tempio dedicato al dio Esculapio; l’area intorno al tempio divenne un luogo destinato alle cure dei malati e l’isola tutta fu conformata a forma di nave.

Il serpente del dio Esculapio visibile sul travertino dell’Isola Tiberina
Oggi è ancora visibile la prua con i suoi blocchi di travertino e alcune decorazioni, tra cui il serpente attorcigliato al suo bastone, simbolo del dio Esculapio. La nave aveva persino un albero maestro, rappresentato, in origine, da un obelisco, di cui due frammenti sono conservati nel Museo Nazionale di Napoli. Oggi su quell’antico tempio sorge la Chiesa di San Bartolomeo all’Isola, ricca di testimonianze nei suoi sotterranei.

La Chiesa di San Bartolomeo e la Colonna Infame al centro dell’Isola Tiberina
Davanti alla Chiesa al posto dell’obelisco c’è una colonna sormontata da una croce che i romani avevano soprannominato la Colonna infame poiché qui ogni anno si affiggeva l’elenco di coloro che nel giorno di Pasqua non avevano partecipato alla messa eucaristica.

Il Cinema sotto le Stelle all’Isola Tiberina Ph @ Turismo Roma
Oggi l’isola tiberina, lunga circa 300 metri e larga 90, ospita un vero e proprio borgo con chiese, ospedali, bar, ristoranti ed eventi culturali che si svolgono soprattutto nel periodo estivo. In particolare, l’Ospedale Fatebenefratelli è un luogo molto caro ai romani. Fondato nel 1585 dall’ordine dei Fatebenefratelli, fu ampliato nel ‘700 e completamente modernizzato intorno al 1930 dall’architetto Cesare Bazzani.
Durante la Seconda guerra mondiale, l’ospedale non fu soltanto luogo di cura, ma anche un vero e proprio nascondiglio per numerosi ebrei romani scampati alle persecuzioni nazifasciste. Grazie, infatti, alla terribile malattia del “morbo di K” inventata dai due medici Giovanni Borromeo e Adriano Ossicini, i tedeschi si tennero ben lontani dall’ospedale e gli ebrei nascosti lì ebbero salva la vita.

La Torre Caetani e il Ponte Fabricio che immette nell’Isola Tiberina
Anche la torretta al margine del Ponte Fabricio che collega l’isola alla città, la torre Caetani, conserva un elemento leggendario molto singolare.

La Pulzella innamorata dell’Isola Tiberina
Si tratta di una piccola testa marmorea di una giovinetta incastonata nel paramento di mattoni e databile al I secolo d.C.. Quella testa è meglio conosciuta come la Pulzella innamorata, la giovinetta che da quel dì aspetta il ritorno dalla guerra del suo grande amore.
Il fascino delle leggende e le bellezze architettoniche dell’isola bagnata dal Tevere fanno di questo angolo di Roma uno dei più belli della città. Per questo il tratto del fiume Tevere che attraversa il centro storico romano, di cui l’isola Tiberina costituisce il cuore, ha fatto ingresso nel 2024 nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO.