Lazio sotterraneo: il fascino della Riviera di Ulisse

Perché non concederci una breve ma entusiasmante escursione alla scoperta della “Riviera di Ulisse”, che si estende lungo la fascia costiera della provincia di Latina, tra quelle di Roma e Caserta, resa nota anche dalle leggende o dai viaggi degli eroi della mitologia, e dalla presenza dei potenti dell’epoca romana che lungo le coste hanno costruito le loro ville imperiali, e insediamenti di cui si possono ammirare testimonianze imponenti?

La storia millenaria di questi luoghi la ritroviamo nella ricchezza di un mondo sotterraneo talvolta sconosciuto, nel susseguirsi di grotte marine e terrestri, tunnel, necropoli, acquedotti lungo tutto il perimetro del Promontorio del Circeo, ma anche nelle tracce della presenza umana in era preistorica.

S.Felice Circeo – Grotta delle capre

Abbiamo deciso di partire da San Felice Circeo (circa 100 km. da Roma) per visitare la Grotta delle Capre, anticamente nota come Grotta della Maga perché secondo la leggenda era qui che Circe preparava i suoi incantesimi, un antro di oltre 100.000 anni fa quando il mare era più alto ed il Circeo un’isola.

A circa 200 metri a ovest, la Grotta del Fossellone, forse tra le più belle da raggiungere a piedi, habitat dell’uomo di Neanderthal come testimoniano i numerosi utensili e resti di animali e molluschi di cui si cibava.

A breve distanza la Grotta dell’Impiso (Impiccato), anch’essa raggiungibile a piedi seguendo le indicazioni lungo il sentiero o dal mare, che deve il suo nome alla presenza di una stalattite solitaria, dalla forma che richiama un uomo impiccato appeso al centro della volta naturale.

S. Felice Circeo – Grotta Guattari

Un discorso a parte merita la Grotta Guattari (o di Neanderthal) riportata alla luce nel 1939, dopo essere stata sepolta da una frana che ne aveva sigillato l’ingresso oltre 50.000 anni fa. Al suo interno fu rinvenuta una gran quantità di ossa fossili di animali preistorici e, soprattutto, il cranio di un Homo Neanderthalensis integro e in ottimo stato di conservazione, conservato presso il Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma.

Dalla terra della Maga Circe, ci spostiamo verso Sabaudia dove è d’obbligo la sosta alla Fonte di Lucullo (in passato “della Bagnara”), una grotta artificiale, immersa nella foltissima vegetazione del Parco Nazionale del Circeo, ricavata da una cisterna romana fatta costruire dal patrizio Lucio Licinio Lucullo, che con ogni probabilità serviva da approvvigionamento idrico alla sua splendida villa sulle sponde del Lago di Paola (o Sabaudia).

Sabaudia – Fonte Lucullo

Proseguiamo verso sud e, dopo avere attraversato Terracina, lanciando uno sguardo al Tempio di Giove che si staglia sul Monte S.Angelo, costeggiamo il mare che accompagna la Via Flacca fino ad arrivare a Sperlonga; la superiamo e dopo 3 km. scarsi raggiungiamo un’altra delle perle della Riviera di Ulisse, la Grotta di Tiberio situata sul mare all’interno di un comprensorio che ospita anche il Museo Archeologico Nazionale.

Sperlonga – Grotta di Tiberio

Anche in questo caso la grotta e l’affascinante peschiera di acqua marina antistante con al centro un’isola artificiale dove Tiberio e la sua Corte mangiavano in estate, erano parte di una sontuosa villa dell’Imperatore, dotata, tra l’altro, di impianti termali e attracco a mare. La grotta era decorata con statue marmoree dedicate alla saga di Ulisse e affreschi e opere in muratura che dividevano l’ambiente in sale ed alcove, animati da giochi d’acqua. In tutta l’area, durante i lavori di costruzione della Via Flacca (1957), vennero rinvenuti importanti reperti e frammenti di imponenti opere marmoree, ricostruite ed esposte nel Museo, che richiamano le vicende mitologiche di Ulisse, come il Gruppo di Scilla e quello del Polifemo accecato.

Proseguiamo sulla Via Flacca e dopo circa 15 km. arriviamo a Gaeta col suo incantevole Golfo, ad attenderci uno dei luoghi più suggestivi e unici: la Montagna Spaccata.

Partendo dal Santuario della SS.ma Trinità iniziamo a scendere tra scalinate e strettissimi viottoli che penetrano tra pareti di roccia, lungo i quali ci appaiono ambienti inimmaginabili nelle viscere di una montagna, come il giaciglio di S. Filippo Neri, che qui visse secondo la leggenda, o la Cappella del Crocifisso, costruita su di un masso enorme staccatosi forse a seguito di un terremoto ed incastratosi nella fenditura.

Lungo la discesa una scritta in latino che recita “Un incredulo (marinaio turco) si rifiutò di credere ciò che la tradizione riferisce, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita” e cinque fori nella roccia. L’episodio si riferisce alla antica tradizione religiosa secondo cui alla morte di Cristo, si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme e la montagna si spaccò in tre fenditure.

Gaeta – Montagna spaccata – Grotta del turco

In una di queste si aprì la Grotta del Turco che si raggiunge percorrendo una scalinata di 300 gradini; uno spettacolo meraviglioso reso ancora più affascinante dai colori del mare che penetra al suo interno, da ammirare dai piccoli terrazzamenti.

Lasciata Gaeta alle spalle ci dirigiamo a Formia per vivere l’esperienza di un itinerario sotterraneo all’interno del Cisternone romano (I sec. a.C.) nel Rione Castellone.

Un’opera ipogea con 53 pilastri centrali in tre navate e 36 addossati alle pareti perimetrali, le cui misure l’hanno resa per diversi secoli una delle cisterne e delle opere di ingegneria idraulica urbane più grandi al mondo.

La nostra bellissima giornata non può prescindere da una sosta ristoratrice per gustare i tanti sapori della cucina tipica pontina, ricca di pietanze, vini, prodotti della terra e del mare che esprimono l’anima stessa delle genti di queste terre che sfugge a canoni rigidi, avendo risentito in passato di influenze regionali e non solo, che si sono affiancate ad una forte tradizione locale.

Godiamoci un bel tramonto sul mare, o circondati dal verde dell’entroterra e delle vicine colline o, ancora, immergiamoci nella suggestione dei centri storici con le loro tante testimonianze di un passato remoto o solo di qualche secolo fa, sempre vive e di grande fascino.

Che si ami il mare, la natura, la collina, la storia, la cultura, le tradizioni, l’enogastronomia, lo sport, il trekking, o che si cerchi di vivere esperienze nuove ed uniche, la Riviera di Ulisse, rimarrà per sempre nello scrigno della nostra memoria.

Riprendendo la strada di casa sappiamo già che ritorneremo, ma questa volta per proseguire il nostro viaggio imbarcandoci per le Isole Pontine.

Informazioni utili:
Comune di S.Felice CirceoPro Loco S.Felice Circeo
Comune di SabaudiaPro Loco Sabaudia
Comune di SperlongaSperlonga Turismo
Comune di GaetaPro Loco Gaeta
Comune di FormiaPro Loco Formia

 

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