San Lorenzo Nuovo è meravigliosamente affacciata da una collina sul versante settentrionale del lago di Bolsena.

Il borgo antico, denominato San Lorenzo alle Grotte, fu abitato dagli Etruschi a partire dal 770 aC. Grazie al passaggio della via Cassia, ebbe sempre una grande importanza strategica tanto da fomentare continue lotte tra vari signorotti locali e la Chiesa. Papa Pio VI volle salutare la città quando fu deportato in Francia.

Nel XIII secolo San Lorenzo venne ceduto alla Chiesa dalla Contessa Matilde di Canossa. Insieme ad altre terre confinanti andò a costituire la provincia di Val di Lago e si trovò così sottoposto alla Repubblica di Orvieto. Nel 1359 il cardinale Albornoz ricondusse la provincia di Val di Lago sotto la tutela della Santa Sede.

A partire dal 1774 si ricostruì l’intero borgo rurale seguendo la sapiente progettazione dell’architetto Francesco Navone. il centro presenta ancora oggi la stessa struttura urbanistica e architettonica di allora.

La Chiesa Collegiata di San Lorenzo Martire risale al XVIII secolo ma custodisce molte opere di epoche anteriori tra le quali due importanti tele di Jacopo Zucchi. Tra le altre basiliche minori, menzioniamo la Chiesa rurale di Torano (o Turano) e la Chiesa di Santa Maria Assunta.

A soli 5 km dal centro abitato, è situata la spiaggia di San Lorenzo Nuovo, bagnata dalle acque del meraviglioso Lago di Bolsena, ove è possibile sdraiarsi all’ombra dei pioppi.

Il 19 gennaio 2025 a San Lorenzo Nuovo in occasione delle celebrazioni per la festa di sant’Antonio, l’intera giornata sarà dedicata alle tradizioni, agli animali e al buon cibo. Oltre alla distribuzione delle fave per le vie e campagne del paese, assisteremo alla consueta sfilata dei carri e degli animali con consegna delle coccarde. Seguirà la benedizione degli animali la premiazione dei carri di sant’Antonio. Non poteva di certo mancare la tradizionale merenda in piazza.

Se dall’11 al 20 agosto 2025 vi trovate nell’alta Tuscia, nei pressi del lago di Bolsena, fate un salto alla 46a Sagra degli Gnocchi di San Lorenzo Nuovo. Saranno allestiti i tavoli per gustare gli ottimi gnocchi di Patate dell’Alto Viterbese IGP nelle loro quattro varianti al ragù, al burro e salvia, alla vodka e al pesto.
Per chi volesse saranno servite anche salsicce alla brace, croccanti patatine fritte locali, fagioli con le cotiche, trippa, prosciutto e melone.
Il tutto sarà allietato da dolci, vini, musica, fuochi d’artificio e tanta tanta allegria…non mancate!
Se vi trovate a passare nei pressi del lago di Bolsena, fate un salto alla 45a Sagra degli Gnocchi a San Lorenzo Nuovo, per gustare gli ottimi piatti della tradizione locale dall’11 al 20 agosto 2024.
Per l’occasione saranno allestiti tavoli per gustare gli gnocchi di patate locali declinati nelle loro molteplici varianti.
In questa edizione, inoltre, che vedrà in programma il 10 agosto anche le celebrazioni religiose in onore di san Lorenzo martire, gli eventi si protrarranno fino al 15 settembre 2024 per festeggiare i 250 anni dalla fondazione del borgo.
Il tutto sarà allietato da musica, concerti, giochi popolari per grandi e piccini, attrazioni e tanta tanta allegria… non mancate!

Piazza Europa – In piazza come a Copenaghen
La via Cassia, nel tratto che congiunge Acquapendente e Bolsena, all’altezza del km 124, attraversa nel suo bel mezzo una piazza ottagonale, passando davanti ad una imponente Chiesa. È il cuore di San Lorenzo Nuovo, interessante esempio di pianificazione urbanistica settecentesca, è la sua vasta piazza, piazza Europa, dove sorge appunto la cattedrale di San Lorenzo Martire. La cittadina si trova sul versante interno settentrionale del recinto craterico del lago di Bolsena e domina da un lato la conca lacustre, dall’altro la pianura di Acquapendente, all’incrocio della via Cassia con la Maremmana (statale 74).
Questa fortunata posizione venne preferita nella seconda metà del ‘700 a quella del vecchio paese (San Lorenzo alle Grotte, di cui ora non rimane più nulla se non qualche rudere di un castello), situato in una valletta poco più a sud, a ridosso del lago in una zona dall’aria malsana e soggetta a periodiche inondazione e alla malaria. L’iniziativa fu promossa da Pio VI, allora tesoriere apostolico, che, visti gli inutili tentativi di bonificare la zona, indusse papa Clemente XIV a trasferire tutta la popolazione in un luogo più salubre.
L’incarico del progetto fu affidato all’architetto Francesco Navone, il quale, con una visione moderna e innovatrice, sviluppò la pianta del nuovo paese sul modello della piazza Amalienborg di Copenaghen, a forma ottagonale, da cui si dipartono vie dritte e larghe che si intersecano ad angolo retto.
Divenuto Pontefice, Pio VI si adoperò affinché l’opera fosse portata a termine affidando l’incarico al Cardinale Guglielmo Palletta, vicetesoriere Apostolico. Nella zona prescelta, una vasta pianura sulla collina sovrastante, fu portata l’acqua e praticamente fu fondata la città di San Lorenzo Nuovo. In segno di gratitudine i cittadini posero la tavola di marmo per ricordare il loro salvatore ed il fondatore della nuova città. L’anno di Grazia MDCCLXXIX

Chiesa Collegiata di San Lorenzo Martire – Domina la piazza, con i suoi 34 metri di altezza, la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Lorenzo Martire dove è custodito un Crocifisso ligneo del XII secolo e si possono ammirare due bellissime tele del pittore fiorentino Jacopo Zucchi, oltre che la pala d’altare con il Martirio di San Lorenzo. Opera anch’essa dell’architetto Francesco Navone, la chiesa tende ad esaltare un’essenzialità geometrica sia nella nitida stesura delle superfici, sia nell’interno a pianta longitudinale a navata unica con cappelle laterali. Sul portone centrale è visibile lo stemma di papa Pio VI che ne rese possibile la realizzazione.

Chiesa di San Giovanni in Val di Lago – La chiesa fu eretta tra il 1563 e 1590 sui resti della chiesa già intitolata a San Giovanni Battista. Ad opera dell’architetto Pietro Tatarino. L’edificio , è costituito da un corpo di forma ottagonale e da un presbiterio rettangolare di dimensioni più modeste rispetto all’aula principale

Chiesa Rurale di Torano – Sorta sui resti di un antico tempio etrusco , dedicato alla vergine Turan, è intitolata alla Madonna di Torano , raffigurata in un affresco della seconda metà del ‘400 con Bambino benedicente

Chiesa di Santa Maria Assunta – La chiesa venne edificata nel 1700 accanto al Convento dei Padri Cappuccini e , stranamente è molto più grande delle altre chiese costruite per servire ordini monastici. L’interno , a navata unica con sei cappelle laterali, venne finemente decorato dal frate cappuccino Fedele da San Biagio .

Situata in collina, domina dall’alto il versante settentrionale del lago di Bolsena del quale offre una splendida visione panoramica. Il borgo antico, denominato San Lorenzo alle Grotte fu abitato dagli Etruschi a partire dal 770 a. C. Grazie al passaggio della via Cassia ebbe sempre una grande importanza strategica tanto da fomentare continue lotte tra vari signorotti locali e la Chiesa, tanto che papa Pio VI quando fu deportato in Francia, volle passare di qui per salutare la città. Nel XIII secolo San Lorenzo venne ceduto, dalla Contessa Matilde di Canossa, alla Chiesa. Insieme ad altre terre confinanti andò a costituire la provincia di Val di Lago e si trovò così sottoposto alla Repubblica di Orvieto, ma per poco: nel 1359 il cardinale Albornoz ricondusse la provincia di Val di Lago sotto la tutela della Santa Sede. A partire dal 1774 si ricostruì l’intero borgo rurale seguendo la sapiente progettazione dell’architetto Francesco Navone: il centro presenta ancora oggi la stessa struttura urbanistica ed architettonica di allora. La Chiesa Collegiata di San Lorenzo Martire risale al XVIII secolo ma contiene molte opere di epoche anteriori tra le quali due importanti tele di Jacopo Zucchi. Tra le altre basiliche minori menzioniamo la Chiesa rurale di Torano (o Turano) e la Chiesa di Santa Maria Assunta.

Prima del 1774, il vecchio villaggio di San Lorenzo alle Grotte era ubicato in prossimità del Lago di Bolsena, così denominato perché cinto da una miriade di grotte e fu abitato dagli Etruschi a partire almeno dal 770 a.C.
Sotto la dominazione Romana, San Lorenzo fu eletto Municipium e Prefettura.
In questo periodo, secondo la tradizione, durante l’invasione dei Vandali nel V^ secolo d.c. gli abitanti invocarono la protezione divina.
All’approssimarsi dei barbari, durante la festa di S. Apollinare, scese una fitta nebbia che impedì agli invasori di giungere alla città che fu così risparmiata.
Nel 771-772 d.c. vi trovarono rifugio gli abitanti di Tiro (Grotte di Castro), un centro di origini Etrusche posto su un colle, in fuga dai Longobardi di re Desiderio che distrussero la loro città..
Grazie al passaggio della via Cassia il centro ebbe sempre una grande importanza strategica tanto da fomentare continue lotte tra vari signorotti locali e la Chiesa.
Nell’XI secolo San Lorenzo alle Grotte venne ceduto dalla Contessa Matilde di Canossa alla Chiesa e insieme ad altre terre confinanti andò a costituire la provincia di Val di Lago
Nel 1265, insieme con le terre limitrofe (Grotte di Castro, Latera, Gradoli, isola Bisentina) cadde per un breve periodo sotto il domino della Repubblica di Orvieto. Nel 1266, San Lorenzo prese parte alla spedizione Ghibellina contro i Guelfi dell’isola Martana e di altri centri.
Nel 1267 San Lorenzo rinnovò la sua obbedienza alla Chiesa.
Nel 1294, insieme ad altri centri della Val di Lago, si sottomise nuovamente alla Repubblica di Orvieto. Era l’inizio di una serie di controversie con lo Stato della Chiesa fino al 1359, quando il cardinale Albornoz portò San Lorenzo di nuovo sotto la giurisdizione del papato.
Nel 1527 la città fu incendiata e saccheggiata dai lanzichenecchi, in viaggio verso Roma.
Nel Settecento a causa dell’innalzamento del livello del lago, la zona in cui sorgeva il vecchio borgo divenne oltremodo malsana soggetta alla malaria e a periodiche inondazioni, per cui, nella seconda metà del 1700, su iniziativa di Pio VI . allora tesoriere apolostolico, il Pontefice Clemente XIV prese la decisione di trasferire la popolazione in una zona più salubre.
L’incarico del progetto fu affidato all’architetto Francesco Navone, il quale, con una visione moderna e innovatrice, sviluppò la pianta del nuovo paese sul modello della piazza Amalienborg di Copenaghen, a forma ottagonale, da cui si dipartono vie dritte e larghe che si intersecano ad angolo retto.
Divenuto Pontefice, Pio VI si adoperò affinchè l’opera fosse portata a termine affidando l’incarico al Cardinale Guglielmo Palletta, vicetesoriere Apostolico.
Nella zona prescelta, una vasta pianura sulla collina sovrastante, fu portata l’acqua e nel 1774 fu fondata la città di San Lorenzo Nuovo.
In segno di gratitudine i cittadini posero una tavola di marmo per ricordare i fondatori della nuova città, tuttora visibile nel lato sud-est della piazza.
Il 22 febbraio 1798 mentre si recava a Firenze come prigioniero dei francesi, Pio VI volle passare da San Lorenzo Nuovo per salutare la città.
Durante il Risorgimento, nel 1867, il monte Landro, nel territorio del Comune di San Lorenzo Nuovo, fu teatro degli scontri tra i garibaldini e le truppe Pontifice.
Tra il maggio e giugno 1944, nel corso della seconda guerra mondiale, San Lorenzo Nuovo ha subito bombardamenti aerei da parte delle forze alleate, con numerose vittime e danni considerevoli.

 

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INFO UTILI
distanza da Roma 150 km
da non perdere Collegiata di San Lorenzo Martire
sito web Comune di San Lorenzo Nuovo

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