E’ il bacino vulcanico più grande d’Europa, e il più grande del Lazio, con i suoi 110 km quadrati di superficie.
Perfetto per gli sport acquatici, sopratutto vela e windsurf, è l’ambiente ideale per le specie ittiche d’acqua dolce; ma la vera specialità sono le anguille, citate anche nella Divina Commedia da Dante, che le ricorda cucinate ‘alla vernaccia’, ghiottoneria amatissima da papa Martino IV, quando soggiornava a Montefiascone.
Per la pesca delle anguille veniva utilizzata una particolare barca, tipica di Bolsena, oggi utilizzata per le escursioni turistiche sul lago.
Da questa insolita prospettiva si ammirano anfratti nascosti, insenature sottratte alla vista, angoli suggestivi, sponde verdeggianti ricche di vegetazione, verdi specchi d’acqua incorniciati da rigogliosi canneti.
In mezzo al lago due belle isole, la Bisentina e la Martana, ricche di vestigia antiche e di una lussureggiante vegetazione.
Per gli amanti della bicicletta, partendo dal lungolago di Montefiascone e costeggiando sempre la riva, è possibile percorrere un divertente itinerario: si transita per Marta e Capodimonte, dove si può deviare per vedere le rovine di Bisentium.
Poi da questo punto la strada non è più asfaltata; si passa per la cappella di San Magno, e si continua fino al bivio per Gradoli.
Il lago è toccato da due itinerari a lunga percorrenza: la Via Francigena, la grande via del pellegrinaggio medievale da Canterbury in Inghilterra a Roma, sulla quale Bolsena rappresentava una tappa molto importante, e il Sentiero dei Briganti che da Vulci ad Acquapendente ripercorre i luoghi dei fuorilegge del tardo ‘800.