Via Giulia è una strada storica di Roma lunga circa un chilometro. Nel Medioevo via Giulia era chiamata “magistralis” perché reputata una via maestra, anche se tortuosa e fangosa. Sisto IV della Rovere, nel piano di riorganizzazione della città, la ristrutturò nel 1478 denominandola “mercatoria” perché collegava la zona ad alto potenziale finanziario (piazza di Ponte Sant’Angelo) con i mercati di Campo de’ Fiori e di piazza Navona. Ma è con Papa Giulio II, anch’egli Della Rovere, e con il Bramante, al quale viene affidato nel 1508 il progetto della “strada Julia”, dal nome del pontefice, detta anche “via Recta”, il rettilineo più lungo di Roma.
La via era, ed è ancora oggi, costeggiata dai palazzi nobiliari di blasonate famiglie di banchieri e mecenati: Sacchetti, Ricci, Chigi, Medici Clarelli, ed unita alla sponda “Renella” del Tevere dal Ponte Sisto, ponte romano nuovamente eretto da Sisto IV in occasione del Giubileo del 1475, modificato dopo il 1870 e riportato infine all’aspetto quattrocentesco in occasione del Giubileo del 2000.
Nei pressi del ponte, l’imponente Palazzo Farnese nella costruzione del quale fu impegnato anche Michelangelo, offre alla strada la facciata posteriore, il loggiato, il giardino visibile dalla cancellata e il piccolo cavalcavia con frange di edera cadenti come una tenda, romantico sfondo di tante immagini romane. Nel progettare Palazzo Farnese Michelangelo pensò ad un ponte sul Tevere che congiungesse la facciata del Palazzo su via Giulia a Villa Chigi, poi detta Farnesina, e all’attuale Orto botanico sulla riva opposta del fiume. Di questo progetto resta la terrazza che sporge su via Giulia e il cavalcavia eretto nel 1603 che collega il palazzo Farnese con la chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte.
Fondale di via Giulia dalla parte di Via dei Pettinari era la fontana murale dell’Acqua Paola, del 1613, terminale dell’acquedotto di Paolo V Borghese, che portava da Bracciano l’acqua ai quartieri sulla riva sinistra del fiume. Dalla parte opposta, nel rione Ponte, la strada era, ed è tutt’ora, chiusa dalla Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, iniziata nel 1519 ma terminata circa un secolo dopo per la numerosa comunità fiorentina che nel Rinascimento viveva e operava in questa zona: per molto tempo via Giulia fu infatti riferimento di ricchi banchieri e facoltosi mercanti toscani, soprattutto durante i pontificati di Leone X e Clemente VII.

 

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