Vignanello vanta una storia antichissima. Le prime tracce degli insediamenti umani nel territorio risalgono al periodo preistorico. In epoca falisca ed etrusca, Vignanello fu un attivo centro urbano, come testimoniato anche dalla necropoli in Valle della Cupa.

Il centro di Vignanello

Il centro di Vignanello

Divenne poi un vero e proprio centro abitato a partire dal IX secolo aC. Percorrendo le sue piccole vie e le deliziose piazzette si incontrano gli edifici più importanti del borgo, tra i quali il Castello Ruspoli, del 1531.

Il Castello Ruspoli a Vignanello

Il Castello Ruspoli a Vignanello

La forma attuale del Castello risale alla ricostruzione voluta dal conte Sforza Marescotti, su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, tra il 1531 e il 1538. In questo modo l’antica Rocca medievale preesistente avrebbe lasciato il posto al maestoso Castello di pietra grigia che vediamo oggi.

Handel, compositore famoso in tutto il mondo, rimase un periodo alla corte di Vignanello ospite del mecenate Francesco Maria Ruspoli, trascorrendovi tutta l’estate del 1707.

Palazzo Ruspoli e i suoi giardini - Ph @ associazionedimorestoricheitaliane.it

Palazzo Ruspoli e i suoi giardini – Ph @ associazionedimorestoricheitaliane.it

Il Castello comprende anche i favolosi giardini di Ottavia Orsini, che fanno dell’intero complesso architettonico uno dei più bei monumenti del Lazio. Realizzato nel 1611 nell’area retrostante l’edificio, il giardino ancora oggi mantiene quasi intatto lo schema originale voluto da Ottavia Orsini, figlia di Giulia Farnese e di Vicino Orsini, il fondatore del Parco di Bomarzo. Il giardino è un perfetto disegno geometrico al centro del quale sorge una grande vasca con fontana circondata da quattro arcate di balaustre in peperino.

Cappella della Madonna SS.ma dei Sette Dolori nella Collegiata di S. Maria della Presentazione - foto www.iconnutti.com

Cappella della Madonna SS.ma dei Sette Dolori nella Collegiata di S. Maria della Presentazione – foto www.iconnutti.com

Nella piazza della Repubblica, dove si affaccia il Castello, si trova anche la chiesa più interessante del borgo: la Collegiata di Santa Maria della Presentazione consacrata dal Papa Benedetto XIII nel 1725.

Osssario nella Cappella della Madonna SS.ma dei Sette Dolori nella Collegiata di S. Maria della Presentazione - foto www.iconnutti.com

Osssario nella Cappella della Madonna SS.ma dei Sette Dolori nella Collegiata di S. Maria della Presentazione – foto www.iconnutti.com

Nei sotterranei, esiste un complesso sepolcrale con una cappella dedicata alla Madonna SS.ma dei Sette Dolori. Questo luogo risale agli anni 20 del 1700 e custodisce le sepolture dei principi Ruspoli e gli ossari della popolazione. Sopra l’altare maggiore è dipinta una “Pietà”. Sopra alle porte di ingresso degli ossari si scorgono dei teschi con ossa incrociate mentre sulla parete di fondo dell’ingresso è dipinto “Il Trionfo della Morte”, opere di Luc’Angelo Camilli.

Molto interessanti anche altri edifici religiosi come la Chiesa di San Giovanni Decollato, del 1614, la Chiesa dei Santissimi Angeli Custodi, edificata nel 1705 e posta alla sommità del Borgo del Molesino dove si trova la Porta del Molesino del 1692, detta anche “Porta del Vignola”.

Visita ai Connutti - foto di FB Pro Loco Vignanello

Visita ai Connutti – foto di FB Pro Loco Vignanello

Oltre alla bellezza degli edifici e dei luoghi di culto, Vignanello offre i suoi segreti sotterranei. Si tratta dei Connutti, una rete di cunicoli che si estende sotto la cittadina, probabilmente scavati dai Falisci con la funzione di raccogliere l’acqua. I cunicoli furono utilizzati e ampliati nel medioevo forse anche per scopi difensivi.

Oggi si possono visitare accompagnati da una guida. Muniti di caschetto e torcia luminosa, dopo la visita alla Cappella di Maria SS. dei Sette Dolori, si attraversano i cunicoli fino ad arrivare in prossimità dei sotterranei del Castello.

Molto caratteristiche a Vignanello anche le Taverne e i numerosi locali dove si possono gustare i tanti prodotti tipici del territorio. Tra i piatti tipici troviamo gli “gnocchi co’ i fero” con sugo di salsicce e abbondante pecorino. Ottimo l’olio extra vergine d’oliva Tuscia DOP e la nocciola utilizzata come base per i dolci, quali i tozzetti e i crucchi, dolci a base di nocciole e cacao. Altro dolce è il Pamparito da gustare con salumi, uova sode e la caciotta. Ottimo il vino, come il Vino DOC Vignanello nelle sue varie tipologie.

Tombola Vivente Vignanellese - tvv2010.it

Tombola Vivente Vignanellese – tvv2010.it

Tra le numerose feste, non perdetevi l’infiorata del Corpus Domini, la Festa dell’Olio e del Vino novello a metà agosto e la Tombola Vivente Vignanellese.

Tombola Vivente Vignanellese - Facebook @TombolaViventeVignanellese

Tombola Vivente Vignanellese – Facebook @TombolaViventeVignanellese

Dal Natale 2010, il 26 dicembre prende letteralmente vita la Tombola Vivente Vignanellese, un esilarante intreccio ludico-tradizional-linguistico in piazza inscenato dai Numeri Viventi. Su un Cartellone di 10×10 metri, disteso in piazza della Repubblica, si muovono i 90 figuranti, 90 vignanellesi e non che interpretano in modo folle i Numeri della Tombola.

Tombola Vivente Vignanellese - prolocovignanello.org

Tombola Vivente Vignanellese – prolocovignanello.org

Ogni Numero Vivente indossa la “balla”, il sacco di juta tradizionalmente usato per la raccolta delle nocciole, sul quale è disegnato il numero. I 90 Numeri Viventi sfilano in corteo lungo le vie di Vignanello fino a “infilarsi” nella Sacchetta, un vicolo che sfocia alla piazza con il Cartellone.

Tombola Vivente Vignanellese - Instagram @tombolaviventevignanellese

Tombola Vivente Vignanellese – Instagram @tombolaviventevignanellese

Una Mano vivente “entra” nella Sacchetta ed “estrae” il Numero, accompagnandolo sul palco. E qui viene il bello: il Numero declama un Detto Popolare in dialetto vignanellese, poi tradotto e spiegato per coglierne tutta la veracità. Dal 2010, sono stati riscoperti oltre 400 detti della tradizione linguistica e popolare di Vignanello. Immancabili, lo Spione e il Picino, figure tradizionali che gironzolano per distrarre e divertire il pubblico.

 

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INFO UTILI
distanza da Roma 69 km
da non perdere Castello Ruspoli
sito web Comune di Vignanello

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