Tra i monti Prenestini sorge Poli, è un borgo “a fuso d’acropoli”, con il nucleo abitativo sul piano più alto e più largo del costone di tufo sul quale si erge. Il centro storico si estende su più di trenta vicoli stretti e una struttura “a spina di pesce”, con una lunga strada che attraversa il paese longitudinalmente.

panorama di Poli – comune.poli.rm.it
Il nome di Poli deriva da “Castrum Poli” o “Castrum Pauli” e le sue origini risalgono al 992. Fu a lungo possedimento del monastero benedettino del Clivo di Scauro di Roma. Dall’anno Mille e per oltre un secolo diviene un possedimento della famiglia degli Oddoni, per poi cederla ai Conti di Segni per sei secoli. Morto l’ultimo erede della fmiglia Conti, Pali divenne proprietà dei Sforza Cesarini e poi dei Torlonia.

Palazzo Conti, portale – comune.poli.rm.it
Palazzo Conti è una rocca medievale che fu trasformata in palazzo baronale nel 1500. Il Palazzo Baronale è dunque costituito da due parti, una risalente all’epoca degli Oddoni, la fine del Mille, e l’altra al Cinquecento, quando fu trasformato nel palazzo dove risiedeva il barone.

Palazzo Conti, interno – comune.poli.rm.it
L’interno di Palazzo Conti è interamente affrescato. L’appartamento di Torquato I Conti è oggi sede degli uffici comunali. Il Palazzo dei Conti è visitabile su prenotazione.

Palazzo Pelliccioni, interno – retedimorestorichelazio.it
Palazzo Pelliccioni è una delle Dimore Storiche del Lazio e sorge nel centro di Poli. Nel 1590 il duca Lotario II Conti, figlio di Torquato I e di Violante Farnese, volle ammodernare Poli e nel 1610 fu edificato il palazzo, proprietà della famiglia Aureli. Nel 1769 passò nelle mani della famiglia Pelliccioni.
I dipinti murali hanno soggetti mitologici, floreali e grottesche. Il salone è completamente decorato all’interno e si affaccia su Piazza Conti, Palazzo Conti e il campanile seicentesco. Il camino in travertino risale al 1700. Palazzo Pelliccioni è visitabile su prenotazione.
Il Patrono Sant’Eustachio si festeggia nella domenica successiva al 20 settembre. L’istituzione della Festa di S. Eustachio fu concessa dal Cardinale Aldobrandini nel 1633 al Duca di Poli Lotario II Conti, con la fiera delle merci e i Palii. La manifestazione è curato sin dagli anni 90 dall’Associazione Culturale “Le Donne del Vicolo” ed è iscritta all’albo delle Rievocazioni Storiche della Regione Lazio.
Il venerdì si svolge un trekking lungo il cammino del Santo, fino al Santuario della Madonna della Mentorella sul Monte Guadagnolo, il luogo dell’apparizione di Gesù al Santo. Il sabato sera, è il momento della cena in Piazza Conti. La rievocazione storica in dialetto della conversione di Placido è di domenica, con la Processione in abito tipico locale e il trasporto del quadro di Sant’Eustachio.
La rievocazione storico-religiosa ripercorre le tappe della conversione di Placido, il generale pagano sotto l’impero di Traiano che si convertì dopo una battuta di caccia. Mentre inseguiva un cervo, s’accorse che aveva tra le corna una croce luminosa con l’immagine di Cristo. Cristo gli parlò e il generale si fece battezzare con il nome di Eustachio. Non lo rinnegò mai e per questo fu martirizzato dall’imperatore Adriano, rinchiuso in un bue di bronzo infuocato.
Nel pomeriggio della domenica, la Festa dell’Ospitalità propone la degustazione di piatti tradizionali della cucina contadina, tra le esibizioni di sbandieratori, cori e gruppi folcloristici.

Cappella della Pietà- comune.poli.rm.it
La Cappella della Pietà fu costruita per volere di Violante Farnese, moglie del duca di Poli Torquato I e consacrata nel 1599. Il gruppo marmoreo “della Pietà” decora l’interno, un’opera incompiuta di Adriano Schirati della scuola michelangiolesca. Nel 1800, la famiglia Torlonia restaurò la Cappella e divenne la tomba di famiglia. Oggi è di proprietà del Comune di Poli per le celebrazioni dei Padri Scolopi.
A Pasqua, si svolge la Processione del Venerdì Santo nel centro storico con le “agnerelle”, bambine vestite di nero e stelle argentate, e in testa una corona di spine. La processione giunge fino alla Cappella della Pietà, accompagnata da 50 cantori che intonano “La Pietà”, un canto con testo e musica tramandati oralmente dal 1600.

Chiesa Arcipretale di San Pietro Apostolo, campanile – comune.poli.rm.it
La Chiesa Arcipretale di San Pietro Apostolo fu costruita all’inizio del 1600 su una preesistente, per volere di Lotario II Conti, duca di Poli, e suo fratello il Cardinale Carlo Conti. In stile dorico e a navata unica, ha otto cappelle laterali, stucchi, affreschi, marmi e un organo sormontato dallo stemma della famiglia Conti. La barocca torre campanaria è alta 39 metri, ed è accessibile.

Chiesa Arcipretale di San Pietro Apostolo, interno – comune.poli.rm.it rev
La Festa dell’Esaltazione della Santa Croce si svolgeva la domenica prima o quella dopo il 3 maggio, quando fu ritrovata la Santa Croce. Oggi si celebra il 14 settembre. Si tratta di una processione per augurare un buon raccolto, con partenza dalla chiesa di San Pietro Apostolo. All’arrivo alla chiesa campestre della Beata Maria del Peschio, si svolgeva una cerimonia. La processione era adornata con rami fioriti di maggiociondolo e di Albero di Giuda, ai quali erano aggiunte le “scutturate”, ciambelle tipiche cotte prima nell’acqua e poi al forno.

panorama di Poli – comune.poli.rm.it
La Chiesa di Santo Stefano sorse prima dell’anno Mille e fu affrescata da Taddeo Zuccari e Antonio Rosati. La Chiesa di Sant’Antonio Abate del 1300 ha un’unica navata decorata con affreschi del 1600. Nella Torre Campanaria ci sono invece affresci del 1400 di Giacomo Antonio da Poli, allievo di Beato Angelico.
Il Museo Civico del Territorio è all’interno della ex Chiesa di San Giovanni, costruita in parte nella roccia alla fine del 1300. La chiesa fu colpita da un terremoto alla fine del 1800 e, mai restaurata, crollò definitivamente alla metà del 1900. Dopo il restauro, nel 2022 la Chiesa di San Giovanni è divenuta Museo Civico del Territorio.
Tra i piatti tipici, si possono degustare la polenta detta “ponente”, la famosa pizza azima, i “cucchi co li fasori” e gli gnocchi lunghi con il pomodoro.