Avete mai “assaporato” le Virtù di Formia? Sette le gusterete nel piatto, molte di più sono da vivere all’ombra della Bandiera Blu 2025!

Le Virtù

Le Virtù

A Formia, le Virtù con la V maiuscola si mangiano. Da tempo immemore, le signore del Comitato Festa delle Virtù preparano questa antica ricetta alla Festa del Primo Maggio e ne tramandano tutti i segreti. I sette legumi simboleggiano le sette virtù della Madonna: fedeltà, semplicità, purezza, generosità, bontà, serietà, santità.

le signore del Comitato Festa delle Virtù

le signore del Comitato Festa delle Virtù

Qual è la ricetta delle Virtù? È una zuppa preparata con sette diversi tipi di legumi e castagne: fave, ceci, piselli, lenticchie, cicerchie e fagioli misti. Si mettono in ammollo nell’acqua prima cicerchie e fave, poi tutti gli altri. Attenzione, le lenticchie non si mettono a bagno e si aggiungono per ultime in cottura, insieme al sale e all’alloro. Bollire a fuoco lento senza mai mescolare, altrimenti si attaccano sotto!

Porticciolo Romano

Porticciolo Romano

Dopo averle assaggiate con la bocca, andiamo ad assaporare le Virtù di Formia con gli occhi e le orecchie. Iniziamo dal Porticciolo Romano. Fu costruito negli anni 30 dal Marchese Afan de Rivera sulle antiche rovine delle vasche romane. Forse questa insenatura naturale fu da sempre un porticciolo? Forse. Sicuramente si tratta di vasche per l’itticoltura di specie pregiate di acqua salata e dolce.

Spiaggia di Gianola

Spiaggia di Gianola

Dal Porticciolo Romano inizia ad estendersi la Villa di Mamurra per circa 600 m lungo il tratto costiero. Siamo nel Parco di Gianola, dentro il Parco della Riviera di Ulisse, dove si apre la Spiaggia di Gianola. Qui sventola la Bandiera Blu sull’arenile a semicerchi, sul mare turchese sfrecciano i windsurf.

Ma chi era Lucio Mamurra? Mamurra era un cavaliere romano del I secolo a.C. e il prefetto dei genieri di Giulio Cesare. Era un personaggio strategico che partecipò alle campagne belliche in Spagna e Gallia. La villa è su tre terrazzamenti. Nell’inferiore c’era la residenza, in quello intermedio c’era la Cisterna Maggiore e la Cisterna delle 36 Colonne, e sulla sommità del promontorio l’Edificio Ottagonale.

Cisterna Maggiore

Cisterna Maggiore

L’arido terreno su cui sorge la Villa di Mamurra necessitò di cisterne sin dal I secolo aC. La Cisterna Maggiore aveva una portata di circa 900 m³ di acqua, proveniente dalle sorgenti sui monti Aurunci. La Cisterna delle Trentasei Colonne, a guardar bene, non quadra: non ci sono colonne ma pilastri, e soprattutto non sono 36 ma 32!

Grotta della Janara

Grotta della Janara

Dalla storia alla leggenda, perlustriamo la Grotta della Janara. Era un corridoio affrescato che raccordava il terrazzamento intermedio a quello inferiore, colmando un dislivello di circa 18 metri. Oggi è una splendida finestra sul mare!

Perché si chiama Grotta della Janara? Quando la Villa di Mamurra fu abbandonata, la vegetazione prese il sopravvento e si trasformò in una grotta. Qui c’era una statua di Diana, divinità protettrice della caccia e del terreno arido. Diana deriva da “jana”, da cui “Janara”. Ma la “janara” è anche una strega in dialetto locale. I pescatori dicono di aver visto la sagoma di una strega e persino di averne udito le grida. Forse si tratta semplicemente dell’ombra della statua e dell’ululato del vento? Chissà.

la piscina a sfioro riscaldata

la piscina a sfioro riscaldata

Questo corridoio sotterraneo permetteva di raggiungere una speciale piscina a sfioro. Oggi andiamo a Dubai per goderci una piscina da sogno con vista panoramica a 360°, e 2000 anni fa il console Mamurra ne aveva una privata. Non solo. La piscina a sfioro era riscaldata! Quindi Mamurra in inverno faceva il bagno caldo nella sua piscina a sfioro, circondato dal mare gelido del Golfo di Gaeta.

l'Edificio Ottagonale

l’Edificio Ottagonale

Raggiungiamo l’Edificio Ottagonale sul terrazzamento superiore, un luogo di captazione idrica, vicino a una sorgente sulla collina. E se c’è una sorgente, doveva esistere un nume tutelare. Infatti, è anche detto Tempio di Giano perché la divinità era presumibilmente Diana, da cui il nome del luogo di “janula”, divenuto nel tempo Gianola.

Ma c’è di più. Questa caverna aveva una volta a mosaico che rappresentava un cielo stellato. I tre elementi, stelle, acqua e roccia interpretavano la fisica di Aristotele, per cui il mondo si sarebbe costituito con moti ascensionali e rotatori.

ex Teatro Romano

ex Teatro Romano

Arriviamo nel quartiere Castellone per scoprire il Teatro Romano, dove un tempo si svolgevano i giochi gladiatori. Entrando da un portone detto “Gliu’ Cancieglie”, si apre il sipario sui resti del Teatro Romano, oggi incorporati in edifici del 1600 che seguono la curva dell’antica cavea.

il Cisternone

il Cisternone

Proseguiamo verso la Cisternone, la Cisterna Monumentale più antica al mondo perché risale al I secolo aC! Non è la più grande, primato che spetta al Yerbatan Saray a Istanbul, la Cisterna Basilica da 80000 m³ d’acqua. La Piscina Mirabilis a Bacoli è la seconda in classifica e poi c’è il Cisternone di Formia con 7000 m³, non pochi per l’epoca.

Cisternone Romano

Cisternone Romano

Nel I secolo a.C., si scelse un’opera di ingegneria idraulica di livello così avanzato per servire le residenze estive di personaggi influenti, come Cicerone, coevo e compaesano di Mamurra. Ma il motivo principale fu che fino alla fine del I secolo a.C. nel Golfo di Gaeta sostava la flotta navale romana che necessitava di un apporto costante di acqua. Perciò, scavarono la collina e incanalarono le acque delle sorgenti che nascono sul Monte di Santa Maria la Noce.

Cisternone

Cisternone

I Romani “disinfettavano” il Cisternone gettando le anguille nell’acqua. Questi animali si cibano di microrganismi e batteri e, muovendosi “ad esse” lungo il fondale, smuovono il limo, evitando che attecchisca alla pavimentazione.

La popolazione di Formia si spostò dalla costa alle colline a partire dall’8° secolo per difendersi dai Saraceni. Costruirono case al di sopra della cisterna, estraendo l’acqua da pozzetti nelle abitazioni. Per secoli ci si dimenticò della cisterna romana. Nel 1860 Pasquale Mattei individua uno dei pozzetti di epoca romana. Solo nel 1980, un gruppo di studiosi locali riprese le indagini sulla cisterna, che fu riaperta al pubblico nel 2003, mantenendone intatta la struttura originaria.

Chiesa di SantErasmo

Chiesa di SantErasmo

Raggiungiamo a pochi passi la Chiesa di Sant’Erasmo, la più antica di Formia. Nella cripta, giacciono le spoglie del vescovo Erasmo, Patrono di Formia. In quest’area c’era la necropoli romana, oggi custodita nella cripta, con sepolture cristiane e pagane di epoca paleocristiana e romana. Qui sorgeva una basilica paleocristiana del V – VI secolo. Fino al 1500, vi si stanziò la comunità benedettina, in seguito e fino all’inizio del 1800, la Congregazione Olivetana che diede alla chiesa le attuali sembianze in stile rinascimentale.

La prima sepoltura di Sant’Erasmo è molto modesta. Fu ristrutturata nel 1400 per dare risalto alla tomba dove pare avvenissero miracoli. Nel IX secolo il corpo di Sant’Erasmo è stato trasferito a Gaeta, la potenza militare marinara che richiedeva il Protettore dei marinai. Una Processione molto suggestiva ricorda questo momento ogni 2 giugno.

Come si celebra Sant’Erasmo il 2 giugno? Il 1° giugno a mezzanotte, i devoti donano al Patrono un garofano rosso e cantano l’antico Inno nella chiesa di Sant’Erasmo. Il 2 giugno, la processione ripercorre il tragitto della traslazione delle spoglie di Sant’Erasmo da Formia a Gaeta.

spiaggia di Vindicio

spiaggia di Vindicio

Andiamo a piedi alla Spiaggia di Vindicio, la “patria dei windsurfer” dove sventola la Bandiera Blu. Immersi nell’azzurrità del mare, scopriamo che esiste un Festival Vitruviano, dedicato a Vitruvio.

Ma chi era Marco Vitruvio Pollione? Nientepopodimenoche il genio formiano che in Età Imperiale scrisse il De Architectura, il trattato e fondamento teorico dell’architettura occidentale.

E voi, conoscete tutte le Virtù di Formia?

 

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