Alla scoperta dell’Isola Bisentina

Mi piace pensare a Martino IV, come ad un papa goloso sì delle anguille marinate, tant’è che fu collocato da Dante Alighieri nel suo Purgatorio «…purga per digiuno le anguille di Bolsena e la vernaccia…», ma anche profondo conoscitore ed estimatore del luogo che le produceva.

Il Lago di Bolsena, infatti, è un ecosistema per alcuni versi immutato nei secoli: piccole baie rocciose, calette riparate dai venti, insenature di acqua limpidissima, gabbiani curiosi o assopiti dal sole, un panorama unico da gustare sia a bordo di barche sia in acqua con un bagno ristoratore.

Isola Bisentina e cupola del Vignola nel Lago di Bolsena

Delle due isole, finora inaccessibili al pubblico se non attraverso permessi speciali o su invito dei proprietari, la Bisentina, grazie al recupero e la ristrutturazione del sito, è stata riaperta ai visitatori, fino alla prima metà di ottobre, curiosi di immergersi in un mondo immutato da più di un millennio: raffinato e verdeggiante, il luogo, custodisce oltre a sette piccoli edifici, tra cappelle e chiese rurali, costruite su ispirazione delle basiliche di Roma, il sepolcro della famiglia Farnese, voluto da Ranuccio il Vecchio, nella chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, le opere attribuite alla mano di Benozzo Gozzoli e dei suoi allievi, un panorama ricco di boschi, di giardini all’italiana e di scorci incantevoli.

Secondo il mito qui si nasconderebbe uno dei portali di accesso per il Regno di Agarthi, un mondo sotterraneo collocato al centro del pianeta ed abitato da una civiltà molto evoluta. Contestualmente all’apertura al pubblico dell’isola, si è inaugurata l’esposizione dal titolo “Coltivare l’Arte”, che prevede l’installazione, site specific, di opere d’arte contemporanea che si vanno ad aggiungere allo scenario delle bellezze storiche e naturali del posto. A corollario di questo breve excursus, non può mancare un cenno ai borghi di Capodimonte e di Bolsena da cui è possibile salpare alla volta dell’isola.

Isola Bisentina

Capodimonte presenta uno dei paesaggi più pittoreschi del viterbese con una lunga spiaggia e un attrezzato porticciolo che ogni anno ospitano bagnanti e turisti sia stranieri che italiani. La famiglia Farnese elesse questo paese a sua dimora preferita così come dimostrato dalla Rocca, trasformata da Antonio da Sangallo il Giovane in dimora gentilizia, così da adattarla alle esigenze dell’aristocratica famiglia, in particolare del futuro papa Paolo III. Da gustare nei numerosi ristoranti che costeggiano la riva, piatti di pesce a base di coregone, luccio, tinca e lattarino.

Isola Bisentina – Statua del Leone

Bolsena affacciata sull’omonimo lago, il più grande d’Europa di origine vulcanica, affonda le sue origini nel III secolo a.C. quando fu popolata dagli abitanti in fuga dalla città etrusca di Velzna. Impossibile perdere la Rocca Monaldeschi della Cervara, la chiesa di Santa Cristina, la fontana di San Rocco, il palazzo Costa Crispo ora del Drago e per ultimi, ma per questo non meno interessanti, i piatti tipici della cucina bolsenese tra cui spiccano, oltre alla sbroscia e le altre specialità del lago, le anguille alla vernaccia a cui abbiamo già parlato.

Cosa aspettate? Sacco in spalla e pronti per questa nuova avventura ricca di natura, storia e cultura.

INFORMAZIONI
Isola Bisentina
Comune di Capodimonte
Comune di Bolsena

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