Aquino, nella provincia di Frosinone, a 120 chilometri da Roma, è situato fra la bassa valle del fiume Liri e le pendici del Monte Cairo.
L’antichissimo borgo venne considerato la città più importante fra Roma e Capua, essendo sede di un insediamento Volsco, divenuto nel 39 a.C. colonia romana.
Oggi ci ammalia con le testimonianze del suo illustre passato: una visita alla città non può non iniziare dai resti delle mura romane e l’Antico Teatro di Aquinum, per finire alle terme e al Capitolium, alla Porta Romana detta di San Lorenzo.
La Chiesa di Santa Maria della Libera del IX secolo, dichiarata monumento nazionale, in stile romanico, fu edificata sulle rovine dell’antico tempio di Ercole Liberatore; il suo giardino custodisce l’Arco di Marcantonio, uno degli archi più antichi d’Italia ( I sec. d.C.).
Per godere di una bella passeggiata nella natura c’è il Parco del Vallone fino al borgo antico, dove è possibile visitare la Casa di San Tommaso d’Aquino con la sua grande Torre.
Aquino dette i natali al poeta satirico dell’antica Roma, Decimo Giulio Giovenale e a San Tommaso dei Conti D’Aquino, uno dei Padri della Chiesa.
Meritano una visita il Museo della Città e l’imponente Concattedrale di San Costanzo Vescovo e San Tommaso d’Aquino che comprende la famosa “Costola del cuore” e il grande Mosaico del Centenario.
Sull’ultimo gradino della scalinata della Chiesa di Santa Maria della Libera ci sono le tabulae lusoriae incise sul marmo, ossia una scacchiera usata dai Romani per un gioco molto simile al “filetto”.
Da gustare i tradizionali abbottapezzent, una tipica pasta fresca coi fagioli, arricchita con cotiche di maiale e formaggio; le patan’ agl ’ort, un piatto a base di patate e sal¬siccia di fegato; la pigna, un dolce lievitato simile a un “panettone”, pieno di uvetta, canditi, vaniglia, cannella, anice e un accenno di liquore.