Situato a circa 1000 m di altitudine, Collegiove secondo alcuni studiosi, fu edificato dove nell’antichità sorgeva un tempio romano dedicato alla divinità pagana Giove Rotondo da cui probabilmente il paese prende il nome. Sono stati infatti rinvenuti resti di acquedotti e frammenti di mosaico appartenenti all’epoca romana.
Nella Chiesa di S. Maria è conservata una grande tazza di marmo rosso rinvenuta in località Colle Santo e oggi adibita ad acquasantiera; i campanili della chiesa sono del XVI secolo.
A ridosso del paese il Monte Navegna (1.500 mt) e il Monte Cervia (1.400 mt) da cui prende il nome la meravigliosa Riserva Naturale, tra le zone più incontaminate di verde del Lazio, caratterizzata da folti boschi di faggi, olmi e querce dove vivono aquile reali, lupi e gatti selvatici.
Sul Monte Cervia c’è un sistema di grotte carsiche noto come “Grotte di Paganico” non ancora esplorate, con un’ora di cammino si può raggiungere la cima del monte attraversando paesaggi suggestivi e boschi incantevoli; la parete del Navegna che guarda ad est ha un aspetto molto ripido per cui viene utilizzato come palestra di roccia.
Tipico piatto tradizionale del paese di Collegiove è la pasta fatta interamente a mano “I cecamariti”, con ingredienti di farina di grano e granoturco condita con sugo di pomodoro, aglio e peperoncino.
La leggenda vuole che questo piatto prenda il nome dal fatto che, per la facilità e rapidità di preparazione servisse ad abbagliare i mariti, facendo credere loro che le povere mogli erano state a lungo in casa intente alla cucina, mentre in realtà era state impegnate in altre faccende.