Siete pronti per immergervi nella bellezza? Nel Lazio sono ben 9 i riconoscimenti iscritti nelle liste materiali e immateriali dell’UNESCO di “eccezionale valore universale“. Un’eredità straordinaria per il mondo intero che abbraccia le testimonianze della storia di Roma, degli Etruschi e del Rinascimento, contempla la natura delle faggete vetuste del viterbese e della Riserva della Biosfera del Circeo, celebra l’importanza delle tradizioni religiose e culturali, come la Macchina processionale di Santa Rosa a Viterbo o la Corsa della Cannata ad Arpino e non dimentica la Transumanza, l’antichissima migrazione di greggi, mandrie e pastori lungo le vie semi-naturali dei tratturi. Un Patrimonio tutto da scoprire.

Uno scorcio mozzafiato del centro storico di Roma al tramonto

Uno scorcio mozzafiato del centro storico di Roma al tramonto

Partiamo dal centro storico di Roma, iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1980 insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella Città e San Paolo fuori le Mura.

Il sito comprende un complesso di strutture di incomparabile valore artistico, prodotte in quasi 3000 anni di storia. Dai monumenti, alle aree archeologiche, agli edifici religiosi, ai progetti urbani dell’età rinascimentale e barocca.
Partiamo dalla Basilica di San Pietro, a cui collaborarono architetti, pittori e scultori come Bramante e Raffaello, i Musei Vaticani con la realizzazione artistica più emozionante che mano umana abbia mai prodotto: la Cappella Sistina dove Michelangelo Buonarroti, piegato su sé stesso, dall’alto di un’impalcatura realizzò l’affresco che tutto il mondo ci invidia. Una passeggiata a Trinità dei Monti, la vista della Barcaccia del Bernini, la Fontana di Trevi, il Pantheon. Saliamo sul Colle Aventino e raggiungiamo il cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta. Dal buco della serratura si scorge una delle più suggestive immagini con vista su San Pietro, incorniciata dalle siepi del giardino. Un mistero della prospettiva celebrato anche dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino nel suo capolavoro “La Grande Bellezza”.

Villa Adriana a Tivoli

Villa Adriana a Tivoli

Nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’UNESCO del Lazio troviamo la splendida Villa dell’Imperatore Adriano e la Villa d’Este, entrambe nella graziosa città di Tivoli,

Villa Adriana, risalente al II secolo d.C., è la più grande villa appartenuta a un imperatore romano e testimonia lo straordinario livello di abilità raggiunto dall’architettura romana. Pur rifacendosi agli schemi tradizionali del tempo, rispecchia il genio architettonico del suo proprietario, l’Imperatore Adriano, la cui inventiva trovava qui libero sfogo.

I giochi d'acqua a Villa d'Este a Tivoli

I giochi d’acqua a Villa d’Este a Tivoli

Rimarrete affascinati anche da Villa d’Este, realizzata nel 1550 dal Cardinale Ippolito II d’Este, famosa soprattutto per i numerosi giochi d’acqua che trasportano il visitatore in una reggia d’altri tempi.

Lungo la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri

Lungo la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri

Affascinanti esempi di architettura funeraria sono le Necropoli etrusche della Banditaccia a Cerveteri e dei Monterozzi a Tarquinia, entrambe nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2004.

Il sito archeologico di Cerveteri ha il fascino di un vero e proprio contesto urbanistico, simile a quello di una città, con strade, piazzette e quartieri, la cui tipologia varia in relazione al periodo storico e allo status della famiglia cui appartenevano le tombe.

La Necropoli di Tarquinia, invece, si estende per 150 ettari e raggruppa circa 200 sepolcri, ricavati nella roccia e accessibili da corridoi inclinati o gradini, dove potrete ammirare dipinti mirabilmente conservati che vi faranno capire l’evoluzione della civiltà etrusca. Ne è un esempio eccelso il dipinto della Tomba dei Leopardi.

La Faggeta vetusta dei Monti Cimini

La Faggeta vetusta dei Monti Cimini

Nel viterbese la Faggeta vetusta dei Monti Cimini e la Faggeta di Monte Raschio di Oriolo Romano fanno parte del “Sito diffuso delle faggete secolari” di 13 Paesi del continente europeo divenuto Patrimonio dell’Umanità nel 2017.
È il primo riconoscimento del genere in Italia, per l’elevata naturalità di questi ecosistemi dominati dal faggio e per l’unicità degli aspetti ecologici e strutturali di questi alberi alti fino a 50 metri.

Il Trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo

Il Trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo

Tra i siti Patrimonio Mondiale dell’UNESCO del Lazio ci sono quelli che fanno parte del Patrimonio Immateriale.

Iniziamo dalla Macchina di Santa Rosa a Viterbo, una torre alta 30 metri e pesante 5 tonnellate, un baldacchino che porta in cima la statua della Santa patrona della città e che, la sera del 3 settembre, viene portata in processione a spalla per le vie del centro storico da circa 100 uomini chiamati “Facchini di Santa Rosa”. La macchina di Santa Rosa è inclusa nella Rete delle Feste delle grandi Macchine a Spalla patrimonio UNESCO dal 2013.

La Corsa con la Cannata di Arpino

La Corsa con la Cannata di Arpino

Un’altra Festa popolare fa parte della lunga lista dell’UNESCO: la Corsa con la Cannata di Arpino inserita tra le “Buone pratiche UNESCO per la salvaguardia dei giochi e sport tradizionali” nel 2022. La cannata è un recipiente di terracotta utilizzato un tempo per il trasporto dell’acqua dalle sorgenti fino a casa. La corsa, che si svolge in agosto nel centro di Arpino, viene svolta dalle donne con la cannata ben salda in testa e senza l’utilizzo delle mani.

L'antica Transumanza delle greggi

L’antica Transumanza delle greggi

Dall’11 dicembre 2019, anche la Transumanza è nella lista dei Patrimoni culturali immateriali dell’Umanità. L’Italia, la Grecia e l’Austria hanno iniziato nel 2015 a promuovere questa antichissima pratica di allevamento preservata dalle comunità dei territori rurali. I pastori di molte regioni del centro e sud Italia attuano ancora la pratica della migrazione stagionale di greggi, mandrie e pastori lungo le vie semi-naturali dei tratturi. Nel Lazio ricordiamo Ceccano e Amatrice con la festa dei pastori transumanti, insieme all’Abruzzo, il Molise, la Campania e la Puglia.

La Riserva del Circeo

La Riserva del Circeo

Infine, nella provincia di Latina, il Parco nazionale del Circeo, fa parte del patrimonio Unesco dell’Uomo e della Biosfera, con l’acronimo MaB. La Riserva del Circeo è una delle 727 Riserve della Biosfera, in cui la biodiversità dell’ambiente originario viene gestita in modo sostenibile.

Racchiude ambienti molto diversi fra loro: dalla duna mediterranea ai quattro laghi – Fogliano, Monaci, Caprolace e Paola, il più̀ grande – e l’isola di Zannone nell’Arcipelago delle Isole Pontine.
All’interno ci sono anche tre aree paludose: la Piscina delle Bagnature, la Piscina della Gattuccia e la Lestra della Coscia. Sullo sfondo il promontorio del Circeo, il cui profilo ricorda quello della Maga Circe e così la leggenda del viaggio di Ulisse e dei suoi compagni.

 

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