San Vito Romano è noto come terra del vino, dell’olio e dell’hockey su prato, un piccolo borgo da godersi tra escursioni in collina e passeggiate nel suo centro storico.

San Vito Romano – Facebook @prolocosanvitoromano
La passione per l’hockey su prato nacque dall’incontro tra due villeggianti e un sanvitese e ancora oggi si rivive l’emozione nel Club Hockey Libero San Vito, nato nel 1967. Tra i sentieri più calcati c’è quello di “San Martino”. Parte dal santuario della Madonna di Compigliano, fuori dal centro abitato, e arriva a una piccola chiesetta dove si ammira la campagna locale.

Santuario della Madonna di Compigliano – www.comune.sanvitoromano.rm.it
Sono numerosi i miracoli attribuiti alla Madonnina di Compigliano, come la guarigione dalla peste e dal colera nella seconda metà dell’Ottocento. Sul fondo della navata si può ammirare il dipinto che ritrae l’apparizione della Vergine a un fanciullo sordomuto. Si narra che nel 1500 la Vergine apparse al pastorello che, nel vederla tra i rami di un ciliegio, riebbe miracolosamente la parola e l’udito. Un’Edicola ricorda questo fatto prodigioso. La tela sull’altare maggiore con la Madonna col Bambino in braccio fu realizzata su una tavola dello stesso ciliegio dove avvenne l’apparizione.
Da non mancare i sentieri all’interno del Monumento Naturale del Castagneto Prenestino. Questa meraviglia naturale si estende su 166 ettari tra i comuni di San Vito Romano e Capranica Prenestina. L’area è costituita da una selva castanicola (Castanea sativa Miller) popolata da alberi monumentali plurisecolari. Qui è possibile percorrere i sentieri nel bosco e ammirare le antiche “casette” utilizzate per l’essiccazione delle “mosciarelle”, le castagne dal sapore dolce e leggermente aromatico tipiche della zona.

Castello Theodoli a San Vito Romano – Facebook @amministrazione.sanvitoromano
Il centro storico di San Vito Romano è medievale e sovrastato dal Castello Theodoli, dalla tipica forma a nave voluta dal marchese Carlo Theodoli. Alla fine del 1500 San Vito Romano fu ceduto ai marchesi Theodoli e il castello prese il loro nome. Si narra che nel castello nacque Oddone Colonna nel 1365, divenuto papa Martino V nel 1417. Nel Settecento, la stanza in cui nacque fu trasformata in cappella domestica per volere di Gerolamo Theodoli. Il castello è visitabile solo dall’esterno.

chiesa di San Vito Martire a San Vito Romano – Facebook @prolocosanvitoromano
Il Patrono San Vito si festeggia il 15 giugno e a lui è dedicata la chiesa di San Vito Martire. Posta su un’altura, la chiesa fu costruita sopra una precedente cappella. Risalgono alla prima metà del Settecento la decorazione dell’altare, la parte centrale del soffitto con la tela della “Gloria del Santo” e la tela posta sull’altare di San Lorenzo. Le tele accanto all’altare maggiore sono attribuite ad Aronne del Vecchio e raffigurano scene di vita di San Vito Martire e del suo martirio. La chiesa è priva di campanile e l’unica campana presente è contenuta in una sopraelevazione del tetto a forma di piramide.

San Vito Romano – Facebook @prolocosanvitoromano
Imperdibile a fine febbraio la Sagra della Polenta e del Fritto Misto Sanvitese, una grande festa nel borgo per il fritto misto, tipico piatto della tradizione sanvitese, arricchita dalla musica di street band tra gli stand gastronomici.