Con poco più di 150 abitanti, Vivaro Romano è un borgo alle porte di Roma incastonato nella Valle dell’Aniene tra i monti Lucretili. Imperdibile la visita ai ruderi del Castello Borghese.

Vivaro Romano – retedimorestorichelazio.it
Paese delle Vipere o Paese delle Acque, quale sarà il vero significato di Vivaro Romano? Nello stemma è presente una vipera, ma potrebbe trattarsi di un’errata interpretazione del nome del paese interpretando “vivaro” come correzione di Viprarius, e quindi “paese delle vipere”. Alcuni storici ritengono che i coloni Romani abbiano attribuito questo toponimo per l’abbondanza di acqua per l’allevamento dei pesci.

Vivaro Romano
Il primo insediamento a Vivaro Romano fu quello degli Equi, per divenire poi una colonia latina nel 229 a.C. con i Romani, dove si allevavano gli animali da mangiare e da sacrificare. A metà del 1400 divenne un possedimento degli Orsini, poi ceduto ai Brancaleone e, in fine, ai Borghese.
Alla fine del 1700 fu invaso dai francesi che incendiarono il Castello. Oggi sono visitabili i ruderi della Rocca Borghese, che definiscono lo skyline di Vicovaro.

Castello Borghese – Facebook @VivaroRomano
Il Castello Borghese è costruito direttamente sulla roccia di uno sperone del Colle Gennaro, circondato dai sentieri che si addentrano tra i monti Lucretili. I ruderi custodiscono la cinta muraria, costruita con enormi blocchi di pietra locale e perfettamente conservata, lo scheletro della porta d’ingresso e parte della torre, adibita a prigione dopo la ritrutturazione della famiglia Orsini nel 1500.

Teatro nel Castello Borghese – retedimorestorichelazio.it
Il monumentale arco seicentesco a tutto tondo fu forse aggiunto dai Borghese e testimonia la fine dello scopo difensivo della Rocca. Il Castello Borghese è una delle Dimore Storiche nel Lazio.

Museo Castrum Vivarii – museocastrumvivarii.it
Il Museo Castrum Vivarii è all’interno di una torre medievale del Castello Borghese. Il museo si articola su due piani e permette di conoscere la storia di Vivaro Romano, dal punto di vista demo etnoantropologico e storico-archeologico. Castrum Vivarii fa parte di Medaniene, il circuito museale che comprende gli altri musei nella Valle dell’Aniene, Anticoli Corrado, Arsoli, Cineto Romano, Riofreddo, Roviano e Vallinfreda.
Il Santuario di Santa Maria Illuminata fu fondato sul colle di Santa Maria intorno nel 1200. Era dedicato alla Madonna della Neve e l’aggiunta dell’aggettivo “Illuminata” fu per una leggenda locale.
L’affresco della Madonna del 1100 era stato nascosto dai vivaresi in località Li Pantani per evitarne la distruzione, facendo credere che fosse andato perduto. Quando la popolazione ormai non ricordava più dell’accaduto e voleva procurarsi una nuova immagine, si narra che un fascio di luce illuminò l’immagine della Madonna e condusse un pastore al luogo segreto.
Dalla metà del 1800, nella notte tra il 4 e il 5 agosto si svolge una suggestiva Processione con le fiaccole e il trasporto del quadro dal Santuario alla piccola Chiesa di San Biagio nel centro storico, dove rimane fino a Pasqua.
Tra le specialità locali c’è l fagiolo del “Cioncone”. Il nome curioso deriva da un emigrante vivarese, detto “Cioncone”, che tornando a Vivaro Romano portò questo fagiolo, perfetto per la semina nelle campagne locali argillose e umide. La particolarità di questo legume è che contiene la Fasolina di tipo A, una proteina presente in poche specie di fagioli.
Tra le ricette tipiche locali, incontriamo i fagioli in umido con le cotiche e i fagioli lessati con olio e aceto. Ogni anno si festeggia questa prelibatezza alla “Fagiolata” del 1° novembre.
