Nepi si erge su un vasto promontorio tufaceo cinto da due gole percorse da torrenti. Ciò che impressiona è il protagonismo dell’acqua. Cinto da due gole percorse da torrenti, Nepi è la Città dell’Acqua, lo porta scritto nel nome derivato da Nepa, che in Etrusco vuol dire “acqua”.

Cascata dei Cavaterra
Famosa quella da bere per la sua effervescenza naturale, per le antiche terme dei Gracchi e per l’acquedotto, opera di Filippo Barigioni, in funzione dal 1727 circa. Ma la sua potenza si scatena nella Cascata di Cavaterra, in dialetto locale con una sola “R”. Si trova nel cuore del borgo di Nepi ma non c’è un sentiero per raggiungerla. Lo scroscio si fa sentire ma lascia ammirare solo da lontano i suoi giochi scenografici d’acqua ai piedi della Rocca dei Borgia.

Cascata del Picchio – Facebook Marco Scataglini @ParchiLazio.it
Seguite le indicazioni per i “Cavoni” e la segnaletica CAI relativa al percorso 178C per scovare un gioiello del territorio nepesino, la Cascata del Picchio. Che poi, a guardar bene, sono due le cascate e si tuffano per 15 metri nella vegetazione “amazzonica”. Non è facile raggiungerla addentrandosi nelle boscose vallate dalla natura selvaggia, ma lo spettacolo inatteso merita tutta la fatica.
Nepi vanta origini riconducibili all’era preistorica ma, secondo la leggenda, fu fondato sei secoli prima di Roma dal prode Termo Larte. Fu uno dei punti di accesso all’antica Etruria affacciato da uno sperone di tufo, una peculiarità affascinante dei borghi della Tuscia. Impossibile non notare la Rocca, voluta nel 1450 dai Borgia e poi trasformata dai Farnese.

Rocca dei Borgia
Oggi il borgo è noto per l’imponente Rocca dei Borgia. Prende il nome dalla famiglia spagnola che vide in Papa Alessandro VI l’artefice delle prime e più importanti modifiche nel 1479. Fu costruita lungo la via Amerina su precedenti insediamenti difensivi. Nepi è conosciuta per l’acqua minerale della stessa fonte utilizzata dagli Antichi Romani per le terme dei Gracchi.

Palio dei Borgia – Facebook @paliodeiborgia
Tra gli eventi imperdibili c’è il Palio dei Borgia tra maggio e giugno, un viaggio a ritroso nel tempo nel Rinascimento. Le protagoniste del Palio sono la controversa figura di Lucrezia Borgia e l’antica rivalità tra le quattro Contrade: San Biagio, La Rocca, Santa Maria e Santa Croce.

Duomo – www.comune.nepi.vt.it
Imperdibile nel borgo è il Duomo di Nepi. Vari sono stati i rifacimenti nel tempo, da ultimo la ricostruzione della copertura dopo l’incendio provocato dalle truppe francesi nel 1798. Della fase più antica si può ammirare la bella cripta. Di rilevanza storica sono la Chiesa di San Biagio, quella di San Tolomeo e le catacombe di Santa Savinilla.

Acquedotto – www.comune.nepi.vt.it
L’Acquedotto risale al 1500 ed è lungo 285 metri, dominando il panorama intorno alle mura farnesiane del borgo. Alla sua realizzazione collaborò anche Giacomo Barozzi, detto il Vignola. Solo nel 1702 si riuscì a portare l’acqua fino all’acquedotto grazie all’architetto Filippo Barigioni e al suo sistema delle grandi arcate.

Palazzo del Comune – www.comune.nepi.vt.it
Il Palazzo Comunale è uno splendido esempio di architettura rinascimentale. Ordinato dal Duca Pier Luigi Farnese e progettato dall’architetto Antonio da Sangallo il Giovane, fu costruito tra il 1542 e la fine del 1700.
Il Museo Civico Archeologico è una raccolta di reperti storici provenienti dall’Agro Falisco, custodita dal 2004 in un palazzo adiacente il comune. Il percorso museale ripercorre la storia di Nepi, dalla Preistoria al Rinascimento.
Nepi è una delle ultime tappe sulla Variante Cimina della Via Francigena del Nord in territorio viterbese là dove s’incrocia con la Via Amerina. Escursioni, trekking e mountain bike sono gli sport che vi faranno innamorare di Nepi e della natura circostante. Ma non sarete i primi. Già accadde nel 1800 a William Turner, Camille Corot e Massimo d’Azeglio.

NEPI VT salame cotto e pecorino FB @Proloconepi
Nella tradizione culinaria, la carne di maiale è la Regina delle tavole nepesine con il salame cotto e la “scapicollata”. Al Salame cotto e il Pecorino Romano è dedicata una Sagra a maggio. E poi la cipolla di Nepi. Tra i dolci, i fagottelli natalizi e le fave dei morti, accompagnate con la sambuca il giorno di Ognissanti.