Bassiano è un borgo in provincia di Latina circondato dai Monti Lepini e immerso nel verde dei boschi.
Le maestose mura fortificate, costruite dai Caetani, con nove torri e tre porte, definiscono la struttura a spirale del paese e mantengono l’aspetto originale dell’antico borgo.

Il borgo medioevale di Bassiano
Il paese ha dato i natali al celebre umanista Aldo Manuzio (1447-1451), editore rinascimentale a cui è dedicato un museo e a Fra’ Vincenzo Pietrosanti, scultore seicentesco del quale è conservata una bella scultura lignea nel Santuario del Crocifisso, in località Selvascura, a circa 3 chilometri da Bassiano.
Il paese è uno dei Comuni che hanno ottenuto la Certificazione di Bandiera Arancione 2018, marchio di qualità turistico-ambientale assegnato dal Touring Club Italiano.

Il borgo medioevale di Bassiano
Da menzionare un prodotto di eccellenza del territorio, il prelibato Prosciutto di Bassiano aromatizzato da una salsa ottenuta con aglio, pepe e vino bianco e caratterizzato da una lunga stagionatura e dalla rifilatura della cotenna fino al gambo. Da non dimenticare quindi una degustazione di questo ottimo prodottodurante la Sagra del Prosciutto che si tiene ogni anno nell’ultima domenica di luglio.
Vista la breve distanza che separa la costa dalle verdeggianti colline Lepine, costellate da suggestivi e ben conservati borghi medioevali, guidiamo la nostra prima scelta verso uno dei quattro borghi della provincia di Latina certificati con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Parliamo di Bassiano, approfittando del fatto che domenica 3 ottobre il paese partecipa alla grande Caccia ai Tesori Arancioni che si tiene in contemporanea in 100 borghi sparsi in tutta Italia. Un’idea brillante che fa del gioco un divertente e intrigante mezzo che ci porta a scoprire le bellezze e i segreti più nascosti. La partecipazione è gratuita e a numero limitato, quindi non perdiamo tempo, formiamo la nostra squadra, max 6 persone ed effettuiamo la prenotazione.
E’ chiaro che la durata dell’evento dalle 10:00 alle 18:00 ci permette di avere solo un assaggio di quello che offre Bassiano, ma è quanto basta per solleticare le nostre curiosità e interessi.
Cominciamo ad intravedere il paese dall’Agro Pontino e, man mano che ci avviciniamo percorrendo Via Valvisciolo, cominciamo a respirare un’aria pulita e rigenerante, quella dei boschi che circondano il paese e del Monte Semprevisa, il più alto dei Lepini con i suoi 1535 mt. e una delle mete preferite dagli amanti dell’escursionismo.

Monte Semprevisa – Monti Lepini
Parcheggiamo la nostra auto nei pressi di Piazza Giacomo Matteotti, la prima cosa che ci colpisce è la possente cinta muraria raccordata da nove torri che formavano la parte più evoluta della struttura militare difensiva che avvolge interamente il nucleo storico, voluta dalla potente Famiglia Caetani alla fine del XIII secolo.
Varcate le mura rimaniamo impressionati dal suggestivo e caratteristico tessuto urbano fatto di tortuosi vicoli che si arrampicano a chiocciola, accompagnati da stradine trasversali, e raccordati da strette gradinate e supportici che conducono fino all’arce. Qui ci aspettano la Chiesa Collegiata di S.Erasmo, il tempio trecentesco che conserva diversi importanti affreschi ed un prezioso tabernacolo in marmo del XVI secolo, e la Chiesa di San Nicola del XIII secolo. Proseguiamo la nostra rilassante camminata concedendoci qualche breve pausa nelle piccole e caratteristiche botteghe e nei laboratori artigianali. Arriviamo a Palazzo Baronale dei Caetani, attualmente sede del Municipio, che ospita nei piani bassi il Museo delle Scritture, dedicato ad Aldo Manuzio il Vecchio (1449-1515), illustre umanista, inventore dei nuovi caratteri a stampa, grande tipografo ed editore, che qui ebbe i natali nella casa che si trova tuttora nella via che porta il suo nome, nei pressi dell’Arco delle Anime Sante.
Cominciamo a sentire un certo languorino e, dopo aver dato uno sguardo ai menù esposti all’esterno, decidiamo di entrare in una delle trattorie che propongono ancora oggi piatti tipici di un tempo e prodotti genuini locali: olio, funghi, salsicce, coppiette di maiale, l’eccellente prosciutto di Bassiano conosciuto in tutta Italia, formaggi come ricotta, caciotta, pecorino e caprino e i classici dolci come la pizza d’ova sbattute, le ciammelle de magro, le ciammelle bolognesi, le frittelle di San Giuseppe e la pizza casata, che una volta le mamme bassianesi preparavano in occasione delle feste religiose e andavano a cuocere nei piccoli forni disseminati ovunque.
Soddisfatto il palato proseguiamo alla scoperta dei dintorni del paese, oppure possiamo decidere di rimandare al giorno dopo. Ci mettiamo in auto e percorriamo Via della Croce che ci conduce a Selva Oscura a circa 3 km. da Bassiano, un ambiente di grande bellezza e suggestione sotto il Monte Furchiavecchia, e raggiungiamo a piedi il Santuario del Crocifisso con la Grotta dei Fraticelli. Da qui possiamo proseguire verso il Monte Trinità sulla cui cima ci aspetta il Santuario omonimo ancora oggi meta di pellegrinaggio lungo l’antico tracciato, in occasione della festa liturgica delle tre divinità.
Sulla via del ritorno non possiamo evitare di andare a visitare l’Abbazia gotico-cistercense di Valvisciolo che, seppure in territorio di Sermoneta, si trova a brevissima distanza su un pianoro che affaccia sull’Agro Pontino dove abbandonarsi alla tenue luce degli splendidi tramonti mentre assaggiamo i dolci, il miele, la cioccolata i liquori e tante altre leccornie, preparati dai frati.
La nostra piccola vacanza sta volgendo al termine e un minimo di malinconia ci prende nel lasciare questi luoghi che ci hanno ritemprato spirito e corpo, ma tutto il territorio della provincia di Latina è sempre “aperto per ferie” ed ogni week end è buono per nuove e indimenticabili esperienze.
Per maggiori informazioni:
Touring Club: https://www.bandierearancioni.it
Oggi vi portiamo in un luogo speciale, dove misticismo e natura si fondono. Siamo Bassiano in provincia di Latina, nella Grotta di Selvascura, conosciuta anche come la Grotta di Templari.
Se ami l’outdoor, questo è il percorso perfetto per dedicarti un’escursione tra gli angoli nascosti dei Monti Lepini, per scoprire un paesaggio naturale e suggestivo, custode di luoghi di storia, leggende e antichi saperi.
Dalla piazza centrale di Bassiano parte una piccola strada, è Via della Croce, conduce, dopo circa tre chilometri in contrada Selvascura, zona di grande bellezza e magnetismo. Siamo sotto il Monte Furchiavecchia.

Gesù e i quattro Santi
Alla fine della strada si trova il Santuario del Crocifisso, così chiamato per il celebre Crocifisso ligneo custodito al suo interno e scolpito da Fra’ Vincenzo Pietrosanti nel 1673, uno scultore che si dedicò alla realizzazione di una serie di opere lignee che ora si trovano in varie chiese laziali; secondo quanto tramandato egli si dedicava alla scultura dei crocifissi solo dopo un periodo di digiuno, preghiere e flagellazione così da scolpire opere piene di sentimento e spiritualità.
È qui che verso la fine del XIV secolo arrivarono in tempi diversi due gruppi di religiosi: i Fraticelli spirituali francescani, in fuga a causa della scomunica emessa da papa Giovanni XXII e i Cavalieri Templari. A poca distanza si trova l’abbazia di Valvisciolo, uno dei supposti ‘luoghi dei Templari’ più iconici in Italia, ed è da lì che alcuni membri dell’ordine monastico-cavalleresco si sarebbero spostati verso la più segreta località di Selvascura.
Particolarità della grotta è che i monaci l’hanno completamente affrescata, rendendola un luogo di forte suggestione.

Grotta di Selvascura
Alla fine degli anni Settanta morì l’ultimo eremita presente in questo Santuario e da allora venne a cadere la sua funzione primaria di Romitorio, ma è sempre possibile visitarlo per ammirarne le bellezze.
Vi si accede attraverso una scalinata che sfoggia un affresco con San Bartolomeo eremita, completamente nudo e con lunghi capelli e barba a coprirlo. Dopo aver attraversato un piccolo corridoio si giunge ad una cappella, quindi si prosegue attraverso un corridoio fino ad arrivare alla grotta vera e propria, le cui pareti sono completamente affrescate. Vedrete, da destra verso sinistra, una Madonna con il Bambino, la Maddalena, l’Annunciazione e la Crocifissione, un uomo trafitto da frecce, alcuni animali, Cristo che benedice alla presenza di quattro santi, un cinghiale mentre allatta, dei carcerati in catene nell’atto di liberarsi, San Leonardo e la Madonna delle Palme. In una nicchia a parte, poi, si può ammirare San Giorgio ed il drago.

Crocefissione e Annunciazione
Il colpo d’occhio, il contrasto tra le gocciolanti stalattiti, le sporgenze rocciose e le opere d’arte negli anni restaurate, ma in origine databili al XIV e XV secolo è notevole, e rende il luogo unico nel suo genere.