Civita Castellana, è un borgo della Tuscia che domina uno sperone di tufo dai pendii scoscesi. Ricco di necropoli e santuari, è il centro più popoloso e attivo del basso viterbese e già nell’epoca preromana, come capitale del popolo italico dei Falisci, aveva raggiunto un alto livello di civiltà.
Gli scavi archeologici nelle necropoli hanno portato alla luce molti reperti che documentano la forte presenza dell’arte della ceramica e l’alto livello raggiunto nel tempo. Un illustre esempio dell’utilizzo della “terra bianca” di Civita Castellana è rappresentato dalla manifattura di Giovanni Trevisan detto Volpato. Incisore e ceramista, nell’Ottocento ebbe da Papa Pio VI il privilegio di realizzare figure e gruppi in biscuit e creò opere ancora oggi esposte a Roma e a Napoli. La lavorazione della ceramica si sviluppò anche a livello industriale divenendo una delle maggiori voci dell’economia di questo borgo. Ne è un esempio l’industria del sanitario, potenziata agli inizi del XX secolo da Antonio Coramusi.
Imperdibili le numerosissime botteghe artigiane nel centro storico per scovare piccole opere d’arte: c’è chi riproduce ceramiche etrusche, falische e greche realizzate con tecniche originali; c’è poi chi realizza complementi d’arredo classico e moderno per la casa e, non ultimo, chi dipinge sulle ceramiche, nello stile tipico della Tuscia viterbese, con il proprio tocco d’artista.
Da visitare il Duomo del 1210 e il Forte Sangallo che ospita il Museo Nazionale dell’Agro Falisc,o ricco di materiali provenienti dall’antico borgo di Civita Castellana e dalle zone limitrofe.
Per chi ama camminare, passeggiate lungo la via Amerina, un antico sentiero romano perfettamente conservato che attraversa il territorio degli antichi Falisci. Sull’antica via Amerina lungo il percorso del fiume Treja, a circa 5 chilometri da Fabrica di Roma e Civita Castellana, visitate il sito archeologico di Falerii Novi.