Pittoresco centro agricolo fondato nel primo Medioevo dai monaci di Montecassino nei pressi di un lago (oggi scomparso) chiuso tra le cime dei monti, Viticuso è il comune più orientale del Lazio, che con i suoi 825 mt d’altezza offre aria pura e paesaggi di montagna con piacevoli sentieri.
Il paese è immerso nel verde di un territorio prevalentemente di origine carsica, al confine con il Molise. Consigliate le escursioni tra Monte Maio e Monte Cavallo.
Successivamente alla dominazione normanna, i signori di Venafro vi edificarono un castello, i cui resti sono ancora visibili.
Interessante la lapide situata sulla porta d’ingresso di un edificio adiacente alla chiesa di S. Antonio, che reca scolpito il simbolo benedettino dei tre colli sormontati da una croce e la data del 1003.
Da visitare il Santuario di S. Antonino e la Chiesa di S. Maria Assunta.
Molto suggestive le feste rionali volte alla valorizzazione delle origini del paese: in un clima di festa popolare vengono esposti al pubblico gli attrezzi agricoli e domestici di una volta, antiche foto del luogo, pizzi e merletti della tradizione lavorati dalle donne viticusane.
Una curiosità: è stata attivata a Viticuso la prima centrale eolica del Lazio, unica nel suo genere, con due torri di circa 65 metri che sfruttano una tecnologia avanzatissima per trasformare la forza del vento in energia elettrica.
Tipico piatto locale sono gli abbuoti, caratteristici involtini preparati utilizzando carni sceltissime, soprattutto ovine, frattaglie, uova, verdure, cui è dedicata una tradizionale sagra nel mese di agosto.