Toc toc è permesso? Si può? Entriamo timidamente e con passo incerto, nel cuore della Tuscia, o per meglio dire nel suo ventre, perché con la riapertura primaverile dei luoghi della cultura in tutto il territorio nazionale niente sarà più interessante di un giro underground alla scoperta di cunicoli, gallerie e passaggi segreti.

Da provetti “Indiana Jones” ci avventureremo nelle città sotterranee in un mondo sconosciuto, inesplorato che proprio come nei film susciterà paure, suspense e curiosità.

Il primo centro ad accoglierci sarà Viterbo, l’antica città dei Papi, pronta a mostrarci gli spazi della sua realtà nascosta, ambienti di grande suggestione che ci sedurranno lungo un percorso emozionante non solo per la bellezza, ma anche per la suggestione evocata dalla loro antica storia. Si tratta di un reticolo di gallerie che si estendono sotto il centro storico e conducono fin oltre la cinta muraria.

Per ora l’unico tratto percorribile dei sotterranei si snoda per un centinaio di metri disposti su due livelli sotto Piazza della Morte, rispettivamente a 3 e 10 metri di profondità: dai luoghi pre-etruschi a quelli medioevali, dai rifugi della II Guerra Mondiale allo “studiolo” realizzato all’epoca dai tombaroli, dai “butti” medioevali agli antichi passaggi rituali, tutto concorre a rendere avvincente questo spaccato di realtà celata.

Ma non finisce qui! Per gli amanti della storia medievale vi è infatti la possibilità di viaggiare indietro nel tempo visitando il Museo Storico-Didattico dei Cavalieri Templari: i monaci guerrieri e Viterbo rappresentano un binomio imprescindibile, con molti punti di contatto fin dall’origine dell’Ordine stesso, facendo di questa città una sorta di primogenitura templare in Europa. Tutto ciò soprattutto grazie a papa Eugenio III (1080?-1153), in esilio, più di una volta, da Roma a Viterbo; proprio qui, nel 1145, con la bolla Militia Dei, egli offre la possibilità ai Templari di raccogliere decime, tasse di sepoltura ed altri pagamenti.

Foto di Luca Riccardi

Nello stesso anno, sempre da Viterbo, il pontefice, con la bolla Quantum Praedecessores, dichiara aperta la seconda Crociata, al fine di sconfiggere il temibile Imad al-Din Zengi, ostile all’azione predicatoria messa in atto da Bernardo di Chiaravalle (1090-1153). Chi fosse ulteriormente interessato all’argomento non può perdere la visita alla chiesa di Santa Maria in Carbonara, dal nome dei larghi fossati, chiamati carbonaie o carbonare, che servivano a difendere il centro abitato dagli attacchi dei nemici. Posizionato vicino al Palazzo Papale e al vecchio ospedale, l’edificio rappresenta il punto di riferimento per le attività dell’Ordine oltre che uno dei migliori esempi di arte romanico-barbarica; nel suo interno, un dipinto bizantino, la Madonna della Carbonara, attualmente conservato presso il Museo del Colle del Duomo.

Foto di Luca Riccardi

Continuando la nostra avventura in Terra di Tuscia, raggiungiamo la seconda destinazione rappresentata dal borgo di Orte. Qui tutto trasuda mistero e antichità: la casa di Giuda, il Porto fluviale di Seripola, la città sotterranea, un mondo sospeso nel tempo tra storia e passate tradizioni. All’interno della rupe che accoglie il paese, nel corso di quasi 2500 anni di vita ininterrotta, sono state ricavate la rete di rifornimento idrico e di evacuazione delle acque reflue, i magazzini, i depositi, le cantine, le stalle, le colombaie, alcuni vani di abitazione, i laboratori artigianali per la lavorazione di lana e canapa, i lavatoi, le fontane, i triclini estivi, i vivai.

L’intero percorso che si snoda nel sottosuolo urbano consta di diverse tappe quali la Fontana ipogea, che concepita come cisterna, probabilmente in età augustea, rappresenta la parte terminale dell’originario acquedotto; il Cunicolo principale realizzato a partire dal VI-V sec. a.C., come mezzo di recupero dell’acqua piovana è il condotto principale della rete, lunga complessivamente circa 2000 m che dalla Fontana ipogea di Piazza della Libertà giunge alla rocca; la Cisterna di piazza Fratini che rappresenta uno degli accessi all’omonimo ipogeo distribuito su due livelli; il Pozzo di Cocciopesto un ambiente di forma quasi circolare con diametro di circa 4 metri utilizzato dal I secolo a.C fino a tempi più recenti; l’ Ipogeo del Vascellaro una camera sotterranea che forse meglio rappresenta la continuità di vita e l’uso delle aree sotterranee poiché accoglie una tinozza per la pressa dell’uva; il Pozzo di Neve legato allo sfruttamento della neve per la conservazione dei prodotti indispensabili all’ospedale cittadino; infine la Colombaia Rupestre di epoca medievale caratterizzata da pareti quasi totalmente ricoperte da piccole celle per l’allevamento dei colombi. Certo la nostra visita potrebbe estendersi alla città superiore dove non mancano di certo siti e musei oltre ad una rilassante oasi termale con due grandi piscine di acque sulfuree naturali che sgorgano a 30°.

Foto di Luca Riccardi

Una Tuscia poco edita, dunque, di nicchia, splendidamente insolita “sotto e sopra”, e al contempo aperta, pronta ad ospitarci per un fine settimana all’insegna della cultura e dell’allegria.
Buon week-end!

Informazioni
Per il costo dei biglietti, le prenotazioni, i giorni nonché gli orari di apertura rivolgersi a:
Viterbo Sotterranea
Cell: 3388618856
Tel: 0761220851
Sito Web: www.tesoridietruria.it

Ass. Culturale Veramente Orte
Cell. 3273978831
E-mail: visitaorte@gmail.com
Sito Web: www.visitaorte.com

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