Guarcino è sui monti Ernici dal VIII secolo a.C., l’antico Vercenum, importante centro di passaggio nella Valle dell’Aniene.
Guarcino è attraversato dal Cammino di San Benedetto. Come San Benedetto, anche Sant’Agnello eremitò a Guarcino. Si rifugiò per sette anni in una grotta sui monti Ernici per divenire molto dopo il Patrono di Guarcino. L’eremo è visitabile e si svolge una processione il 14 dicembre e l’ultima domenica di agosto.
Con l’avvento del Cristianesimo, i Romani sostituirono i numerosi templi con le chiese dedicate alla Madonna e a San Michele Arcangelo. Un esempio è la Chiesa di San Michele Arcangelo, originariamente costruita sui resti di un Tempio del Dio Marte. Fu adattata nel 1587 per ospitare le monache benedettine. Conserva intatta la torre campanaria a vela del XII – XIII secolo, unica nel suo genere in tutto il Lazio.
Nella struttura medievale di Guarcino spiccano la cinta muraria con nove torri e tre torrioni, quattro porte di accesso e un fossato intorno ad essa. Troneggia la grande arcata a sesto acuto che sorregge l’antico palazzo del Cardinale Tomassi.
Il territorio ha una grande importanza naturalistica grazie alla presenza del maestoso massiccio di Campo Catino, dove sorge uno dei primi comprensori sciistici sorti sull’Appennino centro meridionale. Dagli anni 80, a 1500 metri di quota c’è l’Osservatorio Astronomico di Campo Catino. Proprio qui, un comitato di studiosi nominato dalla Società Astronomica Italiana ha studiato il fenomeno dell’inquinamento luminoso. In estate, l’Osservatorio è aperto al pubblico per ammirare galassie, comete, nebulose e altri fenomeni nel cielo stellato.
È ricco di acque. Il centro storico fiorisce di portali medioevali, finestre bifore e mura in pietra viva con la fonte di Filette. Le acque curative sono oligominerali e sgorgano a 900 metri, nella cornice verde e incontaminata tra i monti Cantari e gli Ernici. Le acque delle fonti di Filette e della vicina fonte di San Luca sono curative e molto apprezzate sin dagli inizi del 1900. Le prime notizie storiche sulla sorgente risalgono al 400 a.C. dai Romani, che la dedicarono a Venere come simbolo del legame tra la dea e l’elemento vitale. Ancora oggi, sulla fontana dove si incanalano i rivoli sorgivi dell’Acqua Filette, una scultura testimonia questo particolare simbolismo.
Tra le specialità culinarie troviamo gli “abbotti”, involtini di trippa vaccina ripieni di pancetta, sedano e carota, prezzemolo e aglio, da accompagnare con piatti tipici quali sagne e fagioli, gnocchi alla montanara e al sugo di pecora. Ottimo il prosciutto locale DOP. A Natale c’è il morbido Amaretto di Guarcino, preparato con le mandorle dolci e amare.
L’amaretto di Guarcino è nell’elenco dei Prodotti Tipici del Lazio e si festeggia nel mese di luglio. Hanno una forma ellittica e sono particolarmente morbidi e delicati. La leggenda narra che la ricetta fu donata, in segno di riconoscenza, a una famiglia del borgo da un frate di passaggio per ringraziare dell’ospitalità ricevuta.
C’è un dolce natalizio tipico nei borghi dei monti Ernici e a Guarcino, il Serpentone. Si narra che questo dolce avvolto in una sfoglia di pasta arrotolata, abbia antiche origini pagane. Il ripieno di cioccolato è ricco di frutta secca e candita. Croccante fuori e morbido dentro, ha tutto il sapore del Natale ciociaro!
Ad Alatri e Guarcino si preparano a Carnevale i Tartalicchi, frittelle a base di farina e patate e cosparse di zucchero, molto simili alle soffici Ciambelline di patate di Leonessa.
La Disfida del Malpensa, è una rievocazione storica che si svolge a Guarcino. Due giorni in cui si torna indietro nel tempo, fino all’anno 1186 quando un giovane guarcinese di nome Malpensa sconfisse l’esercito germanico di Enrico VI, salvando Guarcino dalla devastazione. Il primo giorno è dedicato ai Giochi Medioevali tra Rioni Storici mentre il secondo è dedicato alla Disfida del Malpensa, con lo scontro tra i due eserciti, il duello e il trionfo finale del giovane guarcinese. L’atmosfera medievale nel borgo è caratterizzata da spettacoli e personaggi in abiti d’epoca.