Nel Parco Naturle Regionale dei Monti Aurunci, Pontecorvo si trova sul fiume Liri. E’ il regno del Peperone di Pontecorvo DOP e del Carnevale.
La sua posizione era di tale importanza che già nel IX secolo il castello con l’alta torre, circondato da mura, dominava il fiume Liri; poi, dal 1463 per 400 anni fu un’enclave dello Stato Pontificio nel Regno di Napoli. Ma del periodo del suo splendore e del centro storico la città, a causa dei bombardamenti del 1943, conserva la torre Rodoaldo, campanile della Basilica di San Bartolomeo edificata proprio sui ruderi dell’originario castello, e il borgo di Santo Stefano con la tipica porta medioevale.
La basilica merita una visita per gli importanti affreschi attribuiti al cavalier d’Arpino, le tele del XVI e XVII secolo; e una collezione di arredi sacri Sei e Settecenteschi.
Da non perdere il Carnevale, 1a edizione 1952!
Il festival dei bambini mascherati, l’elezione della principessa di Pontecorvo e la sfilata dei carri allegorici sono ormai tradizionale richiamo per il territorio e per i turisti.
E per il palato c’è il peperone di Pontecorvo DOP, ortaggio particolarmente pregiato per la sottigliezza della buccia, l’intensa sapidità e l’alta digeribilità, detto anche cornetto di Pontecorvo per la forma allungata e appuntita e il rosso intenso.
Una antica querelle sugli scavi di Fregellae, l’antica e potente colonia romana, distrutta dagli stessi romani nel 125 a.C., sito archeologico reclamato da Arce e Ceprano, vede tra i contendenti anche anche Pontecorvo, il cui territorio in età romana era molto esteso.

Big Bench n. 261 a Pontecorvo – foto Instagram @bigbenchcommunityprogect
E se volete godervi una panoramica a 360° sul borgo e la natura circostante, sedetevi comodamente sulla Big Bench 261. Posta in splendida posizione all’interno del Parco Monte Menola, questa panchina è un posto in prima fila per ammirare tutta la magnificenza dell’abbazia di Montecassino. Lo sguardo spazia sulla bassa valle del Liri, sul cassinate e su tutto il Lazio del Sud.