A circa 100 km da Roma, Viterbo è a ridosso dei Monti Cimini tra il Lago di Vico e quello di Bolsena.
Città d’arte e di cultura offre al visitatore numerose opportunità: dalle chiese medioevali ai palazzi rinascimentali, dalle aree archeologiche alle terme, dalla buona cucina alle tradizioni culturali.
Da non perdere la visita del Palazzo Papale, del Duomo romanico di San Lorenzo, del quartiere San Pellegrino, centro residenziale della Viterbo medievale, del Palazzo dei Priori, del palazzo dei Governatori e del palazzo del Podestà.
Interessante anche il Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz, allestito nell’omonima Rocca, dedicato all’archeologia etrusca; per gli appassionati consigliamo anche la visita della necropoli di Castel d’Asso e dell’area archeologica di Ferento, testimonianze dell’origine etrusco- romana di Viterbo.
Nel centro storico è ancora possibile assaporare atmosfere medievali infarcite di “storie di cavalieri, d’armi e d’amori”. Qui nel 1272, davanti all’altare della Chiesa del Gesù, si consumò l’efferato delitto di Enrico di Cornovaglia, descritto da Dante nell’Inferno e qui fiorì la leggenda di Santa Rosa, la fanciulla che divenne il simbolo della lotta guelfa contro le pretese egemoniche dell’Impero.
I festeggiamenti in onore di Santa Rosa, patrona del borgo, attraggono nella città migliaia di visitatori che ogni anno, la notte del 3 settembre, assistono al tradizionale trasporto della Macchina di Santa Rosa cioè della statua della Santa portata a spalla da cento “facchini” su una impalcatura pesantissima che, attraverso le tortuose vie cittadine, raggiungono il Santuario delle Monache clarisse. La Macchina di Santa Rosa è Patrimonio immateriale dell’Unesco.