Piglio, in posizione dominante sulla Valle del Sacco, è in provincia di Frosinone e dista circa 70 km da Roma.
Adagiato su uno sperone roccioso del massiccio dello Scalambra a un’altitudine di 650 m s.l.m., il borgo si articola in una serie di stradine che conducono nella parte più alta dell’abitato, alle rovine del Castello Orsini.
Le case “a spina di pesce” sono costruite sui bordi della collina, in forte pendio, e assolvevano a funzioni di difesa, in assenza della cinta muraria.
Il massiccio dello Scalambra, con le sue numerose grotte, fu luogo di passaggio di numerosi asceti che, intorno al XIII secolo, seguivano l’esempio di San Francesco d’Assisi.
Uno di questi, frate Andrea Conti, si stabilì nel luogo dove oggi, poco al di sopra dell’abitato, si trova il complesso del Convento di San Lorenzo e della Chiesa simile, per forma e dimensioni, alla Chiesa di S. Andrea al Quirinale a Roma.
Nella Chiesa è custodita l’urna con i resti di frate Andrea.
Nel centro storico si trovano il Palazzo baronale del secolo XI, la Collegiata di Santa Maria Assunta e la Chiesa della Madonna delle Rose, molto venerata perché ritenuta artefice della miracolosa liberazione dalla peste del 1656.
Il territorio comunale, con paesaggi collinari e montuosi e un’altimetria tra i 290 e i 1.420 m s.l.m., ha vocazione agricola, con coltivazioni di ulivo e di vite. Piglio è nota per la produzione del rinomato vino rosso Cesanese D.O.C.G. e la prima domenica di ottobre vi si svolge la caratteristica sagra dell’uva.