L’acqua caratterizza la Ciociaria, tra cascate sopra e sotto terra, laghi e terme. E poi i fiumi, tanti: Amaseno, Aniene, Liri, Melfa, Rapido e Sacco. Non riposano mai, sempre allerta tra le rocce, pronti a schiaffeggiare le valli sinuose che disegnano il profilo ciociaro e lo squarciano d’improvviso con cascate irruente. È sempre acqua ma cambia la sua espressione in natura e così la sua voce. È un canto polifonico che echeggia tra i monti. È poesia.
Seguiamo l’eco del Liri e dei quattro borghi che portano il suo nome: Castelliri, Fontana Liri, San Giorgio a Liri e Isola del Liri. Quattro storie che scorrono nel Lazio e tracciano le venature di una terra da scoprire, la Ciociaria.

spaghetti all’aglio rosso di Castelliri, olio e peperoncino [foto www.turismo.it]
Raggiungiamo Fontana Liri, dove si narra sorgesse la villa di Scipione l’Africano alla sorgente sulfurea. Siamo nella terra natìa di due famosi artisti: Umberto Mastroianni, le cui sculture sono esposte nei musei di Roma, Londra e New York, e suo nipote Marcello, sex symbol e protagonista del grande schermo tra gli anni 50 e 70 ne “La dolce vita” e “8 e mezzo” di Fellini, tra i tanti. Indimenticabili le scene in coppia con Sophia Loren e altri grandi interpreti della Settima Arte del calibro di Nino Manfredi e Alberto Sordi.
Un filo conduttore da Oscar percorre la valle del Liri dove la cicogna ha lasciato un altro grande interprete della commedia all’italiana, Vittorio De Sica. Siamo a Sora, dove il fiume Liri è co-protagonista con la maestosa Rocca di San Casto e Cassio, o Rocca Sorella, straordinaria terrazza sulla valle del Liri dal VI secolo aC.

laghetto di San Giorgio a Liri
Ma torniamo ai nostri borghi intitolati al Liri e raggiungiamo San Giorgio a Liri. Anche qui l’acqua la fa da padrona. Tra verdeggianti querce e faggi, fa capolino il laghetto di San Giorgio, un minuscolo lapislazzulo dove emerge la statua della Madonna, immersa nelle acque lacustri dal 1982. Ci tocca tornare a tavola perché qui, nella Bassa Ciociaria, l’estate è segnata dall’assaggio del Peperone Cornetto di Pontecorvo appena colto. Crudo o cotto, il suo sapore è inconfondibilmente DOP!
E finalmente, ecco Isola del Liri. Lo spettacolare centro storico nasce nel Medioevo ai piedi della Cascata Grande, 27 metri d’irrefrenabile potenza della Natura. È un’isola, lo porta scritto nel nome, una lingua di terra tra i due bracci del Liri. Sin dall’anno Mille, il castello Boncompagni Viscogliosi obbliga il Liri a formare due rami che si srotolano in due cascate in pieno centro storico: la Cascata Grande, o Verticale, e la Cascata del Valcatoio. L’acqua e la luce giocano a rincorrersi dipingendo arcobaleni che aprono il cuore. Ed è ancora poesia.
Lasciare le proprie orme in questi luoghi significa costeggiare la via che percorse San Benedetto, a pochi passi da esempi eccelsi di devozione come la Certosa di Trisulti a Collepardo, l’Abbazia di Casamari a Veroli e l’Abbazia di Montecassino a Cassino. Ma ciò che ci stupisce davvero è realizzare che in Ciociaria proprio i fiumi sono stati un punto di riferimento per chi, come il Santo di Norcia, seguiva a passo lento il proprio destino ma anche per quei viandanti e pellegrini in cammino verso Gerusalemme sulla Via Francigena del Sud.
Le storie s’intrecciano, le poesie s’accavallano. L’eco diventa un grido notturno di bellezza.